Venerdì 21 marzo oltre 30.000 lavoratrici e lavoratori del commercio della nostra provincia sono chiamati allo sciopero per il rinnovo del proprio contratto nazionale. È la terza volta che ciò accade da quando l’accordo è scaduto, lo scorso 31 dicembre 2006, ma per la prima volto lo sciopero coinvolge tutto il settore, compreso il Commercio Cooperativo e Confesercenti.


A 15 mesi dalla scadenza le imprese del settore ancora pretendono che questo rinnovo diventi occasione per concedere ulteriore flessibilità e
precarietà, in un settore che non ne ha certamente bisogno.
In particolare non sono accettabili le proposte di Confcommercio di rendere il lavoro domenicale obbligatorio e di derogare all’obbligo di riposo
settimanale.
Sul salario vengono poi avanzate proposte insufficienti e distanti dalle
richieste di Filcams, Fisascat e Uiltucs, proprio in una fase di grave compressione delle retribuzioni.

Va ricordato che da mesi la stessa Confcommercio denuncia un calo generale dei consumi, determinato proprio dall’abbassamento dei redditi dei lavoratori.
Quale migliore occasione che il rinnovo del Contratto Nazionale, per consentire ai due milioni di lavoratori del settore di adeguare il proprio reddito?
Nella giornata di venerdì 21 marzo Filcams, Fisascat e Uiltucs presidieranno sin dall’alba gli ingressi degli ipermercati modenesi, distribuendo materiale sullo sciopero.