Il sindacato bancari-assicurativi Fisac/Cgil sostiene le ragioni dello sciopero generale nazionale Cgil del 12 marzo contro i licenziamenti in tempo di crisi, per la riforma fiscale e per i diritti dei cittadini immigrati.

Lo sciopero per il settore bancario-assicurativo è esteso all’intera giornata, ovvero a 8 ore (anziché 4 ore) a sostegno della scelta della Fisac di non firmare l’accordo aziendale del Gruppo Intesa-San Paolo che introduce salario e condizioni di lavoro fortemente inferiori ai minimi garantiti dal CCNL per i nuovi assunti provenienti da area disagiate come ad esempio le zone terremotate dell’Abruzzo. “Sfruttando il disperato bisogno di lavoro di giovani e disoccupati, – commenta il segretario provinciale Fisac Roberto Cattabriga – questa deroga in sede aziendale apre un pericoloso varco nell’intero settore in vista del rinnovo del prossimo CCNL in scadenza il 31.12.2010”.

La Fisac sollecita inoltre il Governo a politiche creditizie adatte a superare la crisi, per impegnare le aziende del credito verso la buona occupazione, a cercare nuovi prodotti e nuovi sistemi di vendita più trasparenti e aderenti alle esigenze dei clienti. Fisac critica anche il Dlgs 1167-B sulla riforma del processo di lavoro che priva il lavoratore del diritto al ricorre al giudice naturale favorendo forme più incerte di arbitrato e aumentando i costi giudiziali. La Fisac condivide in pieno anche le altre ragioni dello sciopero generale Cgil: la necessità di una riforma fiscale che alleggerisca il peso del fisco per dipendenti e pensionati, diminuire le disuguaglianze, combattere evasione ed elusione fiscale, ricostruire una società solidale con i più deboli, per i diritti e la dignità dei lavoratori immigrati.