Un piano per favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese attraverso la formazione continua in azienda, con azioni specifiche per il sostegno ai processi di innovazione tecnologica e organizzativa, interventi per favorire il ricambio generazionale e l’introduzione, per la prima volta, di opportunità formative anche per persone occupate con contratti di lavoro non subordinato, in particolare partite iva e cocopro e cococo.

Sono le caratteristiche del bando approvato nelle scorse settimane dalla Provincia di Modena che prevede l’utilizzo di risorse del Fondo sociale europeo per oltre due milioni e 160 mila euro. La prima scadenza per la presentazione dei progetti da parte degli enti di formazione è fissata a giovedì 7 ottobre. Per informazioni: www.provincia.modena.it.

«Grazie a questi interventi – spiega Francesco Ori, assessore provinciale alla Formazione e al lavoro – già da ottobre molte piccole e medie imprese che hanno l’esigenza di migliorare la competitività per reggere alle difficoltà della crisi potranno mettere in campo decine di interventi formativi per i propri dipendenti, sia per riqualificare figure professionali non più adeguate sia per sostenere processi di innovazione e diversificazione».

In questo quadro si inserisce la novità dell’opportunità offerta anche ai lavoratori non subordinati. «E’ un intervento a carattere sperimentale – aggiunge Ori – che abbiamo definito attraverso un confronto con il Cup, il Comitato unitario delle professioni, e le categorie economiche per consentire anche ai lavoratori autonomi e parasubordinati, che stanno subendo forti impatti negativi dalla crisi economica, di accedere ad azioni formative per migliorare le competenze e le conoscenze acquisite e renderle maggiormente spendibili e riconoscibili nel mercato del lavoro».

Le azioni complessivamente previste nel bando sono sette. La scadenza del 7 ottobre riguarda i piani formativi aziendali (un milione di euro), la formazione continua a sostegno dell’adattabilità dei lavoratori (321 mila euro), i processi di innovazione (150 mila euro), il ricambio generazionale (100 mila euro), i lavoratori non subordinati (200 mila euro). E’ fissata al 3 novembre, invece, la scadenza per alcuni progetti di formazione continua (54 mila euro) e per un’azione riservata alle donne (336 mila euro) che «è particolarmente significativa – sottolinea Ori – perché, applicando strumenti di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, consentirà loro di partecipare a percorsi formativi grazie a riduzioni dell’orario lavorativo».