Il consigliere regionale di SEL-Verdi Gian Guido Naldi si è recato questo pomeriggio, insieme a Fabio Lugli (coordinatore Area Nord SEL) e a Fabio Degiuli (Capogruppo consiliare Sinistra per Mirandola) ad incontrare prima i delegati sindacali della Gambro di Medolla, l’azienda del modenese che ha pianificato ben 400 esuberi, e poi i lavoratori della Nichel Cromo di Mirandola, abbandonati a loro stessi da quando il titolare dell’azienda ha deciso di fuggire lasciando le casse vuote ed ingenti debiti.

“Ho raccolto il grido di questi lavoratori – ha dichiarato il consigliere in riferimento al caso della Nichel Cromo – che denunciavano di essere stati abbandonati e mi sono reso disponibile come interlocutore e tramite con le istituzioni. Ritengo opportuno quindi avanzare immediatamente all’Assessore Regionale la richiesta di approfondire l’interesse di alcuni imprenditori che si sono fatti avanti per rilevare l’attività produttiva della Nichel Cromo”.

Per la Gambro di Medolla, dove i 400 esuberi pianificati sono motivati dalla volontà dei dirigenti di delocalizzare il comparto “bloodline” verso Cina, Messico e Repubblica Ceca, Gian Guido Naldi ha parole durissime: “Non possiamo continuare a permettere che aziende così fortemente radicate nel territorio decidano di affrontare la crisi o di utilizzare la crisi economica che stiamo attraversando come spinta alla fuga verso Paesi nei quali i lavoratori hanno meno diritti. Questa multinazionale ha comprato un vero gioiello nel campo delle aziende biomedicali, frutto dell’alta professionalità maturata in questo territorio, ed ora decide di portarla altrove, lasciando a casa lavoratori altamente qualificati. Quella di razionalizzare pianificando 400 esuberi, quando fino a dieci giorni prima si continuava ad assumere, è una decisione presa da dirigenti che seguono la logica dei padroni delle ferriere dell’800”.

“E’ per queste ragioni – ha concluso il consigliere di SEL-Verdi – che occorre mettere in campo delle politiche che riconsegnino alle Istituzioni la possibilità di intervenire nel merito di queste decisioni. Dobbiamo attivarci per fare in modo che la Regione faccia tutto ciò che è nelle sue possibilità per far tornare la direzione della Gambro sui suoi passi. Non posso poi non sottolineare come questa multinazionale abbia in Italia un mercato fondamentale per la vendita dei suoi prodotti, determinato anche dalla stretta interlocuzione con il nostro Ministero della Salute. Invito quindi quest’ultimo a richiamare i dirigenti della Gambro ad una maggiore responsabilità nei confronti di quel Paese che ricopre una parte così importante per la politica commerciale della loro azienda”.