Nella tarda mattina di oggi lunedì 20 febbraio 2012 presso la sede della multinazionale Gambro di Medolla è stato siglato il testo definitivo dell’accordo relativo alla gestione degli effetti della riorganizzazione aziendale in Gambro per quanto riguarda i lavoratori somministrati.

L’accordo siglato tra i rappresentanti dei sindacati dei lavoratori in somministrazione NidiL/Cgil e Felsa/Cisl, le Agenzie per il Lavoro Adecco e Manpower, l’azienda Gambro e i sindacati di categoria Filctem/Cgil, Femca/Cisl e Uilcem/Uil prevede:

– Relazioni sindacali di sito e assemblea sindacale per i somministrati in Gambro.

– Divieto di sostituzione dei lavoratori somministrati e impegno alla stabilizzazione.

– Precedenza alla ricollocazione anche in altre posizioni organizzative in Gambro, nel Comparto o Territorio per i lavoratori in somministrazione che hanno operato nel sito.

– Recupero del personale che ha cessato la propria attività dal gennaio 2011.

– Formazione dedicata in sinergia con la Provincia.

Attualmente sono circa 200 i lavoratori somministrati in Gambro, con l’accordo odierno i lavoratori che hanno avuto da gennaio 2011 contratti di somministrazione in Gambro vantano un diritto di precedenza nel caso in cui l’azienda necessiti di nuove somministrazioni di personale. Se l’azienda non avesse di personale, gli stessi lavoratori hanno diritto a percorsi di riqualificazione professionale per il ricollocamento nello stesso settore produttivo (biomedicale) o con l’ausilio della Provincia più in generale su tutto il territorio anche in altri settori.

Si tratta di un accordo unico nel suo genere, e tra i primi a livello nazionale, perché offre continuità di lavoro ai somministrati o in subordine percorsi formativi per il loro ricollocamento.

NidiL-Cgil e Felsa/Cisl nell’esprimere soddisfazione per l’ accordo valorizzano in particolar modo il ruolo avuto da tutte le parti in causa, partendo dalle RSU dello stabilimento, che hanno permesso con il loro incessante operato di concretizzare il concetto di “includere gli esclusi” lavorando così per diminuire le precarietà.

(Nidil/Cgil e Felsa/Cisl Modena)