Il 19 marzo scorso la Funzione Pubblica CGIL ha sottoscritto con la Cooperativa Sociale Dolce di Bologna i due accordi per la stabilizzazione del personale impiegato nei servizi all’infanzia e all’integrazione scolastica della Provincia di Modena.

Gli accordi prevedono il raggiungimento progressivo dell’83% di contratti a tempo indeterminato per le educatrici/ausiliarie impiegate negli appalti comunali delle scuole dell’infanzia e il progressivo raggiungimento del 77% di stabilizzazioni nei servizi di integrazione scolastica (sostegno all’handicap), con l’obbiettivo di mantenere sempre almeno l’80% di lavoro a tempo indeterminato attraverso un meccanismo di scorrimento delle graduatorie previsto dagli accordi anche per il futuro.

Con tale intesa, la Cooperativa Dolce si è allineata ai livelli della Cooperazione Sociale modenese.

La Cooperativa Sociale Dolce opera nella Provincia di Modena da alcuni anni e svolge servizi educativi all’infanzia e all’integrazione scolastica, impiegando, nel territorio, 221 lavoratori nei diversi appalti pubblici. Le stabilizzazioni interessano 69 persone, circa un terzo della forza lavoro complessiva, e verranno realizzate con la seguente scansione:

– 9 lavoratori sono stati già stabilizzati nel 2011.

– 38 lavoratori nel 2012.

– 22 saranno stabilizzati nel 2013.

I 69 lavoratori, in prevalenza donne, sono inseriti nella graduatoria concordata, che scorrerà sulla base dell’anzianità di servizio, considerando i diversi contratti a tempo determinato sottoscritti con l’azienda.

La Funzione Pubblica/CGIL di Modena esprime soddisfazione per questi accordi, pur riconoscendo che la riduzione della precarietà e della flessibilità lavorativa in settori come l’educativo scolastico affidato agli appalti, passa anche da nuove regole di sistema, capaci di migliorare significativamente la qualità del lavoro delle persone.

“Non sottovalutiamo l’importanza di relazioni industriali costruttive – sostiene Fabio De Santis della FP/CGIL – in un settore dove gli accordi oltre a migliorare la condizioni di lavoro, migliorano anche la qualità dei servizi destinati alle persone”. “Relazioni – prosegue De Santis – che hanno bisogno di essere più intense e proficue con le cooperative sociali, a cui spetta la responsabilità di partecipare ad una stagione difficile del welfare locale”.

In tal senso la Funzione Pubblica/CGIL ritiene che tali relazioni debbano stare dentro una discussione che coinvolga anche i committenti pubblici, in modo da prevedere appalti che garantiscano lavoro dignitoso e non producano precarietà delle condizioni lavorative.