Il problema posto dall’Associazione di imprenditori LAPAM circa la possibilità di compensare i crediti vantati nei confronti dell’Amministrazione dello Stato con i debiti tributari, ci trova di massima, d’accordo.

Ma come tutte le cose per la riuscita,noi la chiamiamo “ politica delle cose “, dovrebbe tenere conto di vari elementi concatenati..

La compensazione è una risposta logica,ma nell’attuale contesto legislativo la prudenza è d’obbligo ed il Senatore Barbolini,conoscitore della materia,tra le righe del suo intervento, invita alla prudenza.

E’ indubbio che il Governo Centrale sta cercando soluzioni al problema che in questi ultimi tempi si è acuito,ma nello stesso tempo è guardingo, su elementi che potrebbero compromettere la messa a regime.

Come forza riformista,attenta ai fenomeni della società, ci stiamo interrogando sulla struttura delle nostre aziende,sui distretti produttivi, sulla loro patrimonilizzazione e se tale anomalia è rappresenta un handicap quando la congiuntura è sfavorevole.

Risposte in merito alla costituzione dei distretti produttivi, in Emilia Romagna, non ci sono state anche se qualche segnale è venuto dalle “ reti di imprese “.

A più riprese la normativa fiscale, a proposito della capitalizzazione delle imprese, ha cercato di usare freno ed acceleratore.

Recentemente è andata a regime l’ACE figlia della DIT ,eliminata dal Governo Berlusconi, proprio per incentivare attraverso una tassazione di favore la capitalizzazione e stemperare parzialmente i guai prodotti dall’IRAP

Fra pochi giorni le Tesorerie delle Amministrazioni periferiche dello Stato dovranno trasferire la “ cassa “ alla Tesoreria Centrale.

Il primo elemento importante ,d’accordo con il Senatore Barbolini, è la rimozione del “ cappio “ sul patto di stabilità che strangola gli Enti Locali.

Speriamo che il volano,ben lubrificato, auspicato dal Senatore Barbolini, possa contare, “senza trucchi e senza inganni” sulla disponibilità delle banche in collaborazione con la SACE,quantomeno in “ contropartita “ alla marcia indietro sull’azzeramento costi su prestiti e fidi alla clientela,quale elemento di chiarezza nei rapporti.

Il Senatore ci partecipa della possibilità di cessione del credito “ pro solvendo “,crediamo poco all’efficacia della proposta,visto che le questioni burocratiche sarebbero di intralcio alla necessaria efficacia.

Per semplicità saremmo per una soluzione “ pro soluto “.

Alto laccio è rappresentato dai ritardi dei rimborsi IVA, fermi per intoppi burocratici,pur apprezzando la prudenza degli uffici locali dell’Agenzia fiscale.

Portiamo ad esempio il ritardo, nell’erogazione di un rimborso,importante,ad una società interamente controllata dal Comune di Sassuolo, tra l’altro “ virtuosa “ sul piano fiscale, che non riesce a pagare fornitori e se continua cosi,anche gli stipendi,nonostante iniezioni comunali.

Cosa dire delle difficoltà a chiudere il “ cerchio magico “ degli studi di settore….la logica avrebbe richiesto,quanto meno,la sospensione degli stessi fino a quando verrà documentata la ripresa economica. Recessione ed applicazione studi di settore è una contraddizione.

La Lapam come altre associazioni imprenditoriali, avevano sollecitato una discussione sulla opportunità,in vista della riforma tributaria, di una chiusura di liti fiscali pendenti con limiti superiori ai 20.000 euro,attualmente in vigore, e di una sanatoria delle attività soggette agli studi di settore per anni gli pregressi. Noi siamo, ancora, d’accordo,ovviamente per pulire i tavoli degli uffici e delle Commissioni Tributarie e per partire con mezzi e uomini alla vera lotta alla evasione ed elusione fiscale. Gli ultimi dati pubblicati dal MEF sui redditi del 2010,noi abbiamo analizzato anche quelli riferiti alla Regione Emilia Romagna, richiedono interventi importanti,che ci aspettiamo dalla delega sulla riforma tributaria.

Mario Cardone

Coordinatore Provinciale PSI Modena