Sta per essere convertito in legge il decreto sulle semplificazioni fiscali, in cui sono contenuti importanti cambiamenti sui vincoli alle assunzioni di personale da parte degli Enti Locali soggetti al patto di stabilità.

Le battaglie condotte in questi anni dalla CGIL, insieme ad alcune importanti amministrazioni locali che vedevano lesa la propria autonomia organizzativa, hanno dato qualche primo risultato, anche se non risolutivo.

Tra le norme oggetto di modifiche, ci sono due importanti provvedimenti che hanno grande rilevanza per le scelte dei Comuni della nostra Provincia, a partire dalla nota vicenda delle Fondazioni a cui il Comune di Modena intende affidare quattro scuole materne.

La prima modifica riguarda la norma che stabiliva la possibilità di assumere non più del 20% del personale cessato: in pratica su 5 persone che escono dall’organico il Comune ne poteva assumere 1.

Ora le possibilità di assunzione salgono al 40% del personale cessato nell’anno precedente e se le sostituzioni riguardano funzioni quali la polizia municipale, l’istruzione e i servizi sociali le possibilità di assunzioni sarebbero ulteriormente ampliate.

La seconda modifica riguarda la possibilità di assunzione di personale a tempo determinato (tempi determinati, cococo, interinali): fino ad oggi si prevedeva di poter spendere per queste assunzioni solo fino al 50% della spesa imputata nell’anno 2009.

Ora per le funzioni sopra citate decade il limite percentuale. Rimane l’unico vincolo di spesa complessiva dell’anno 2009.

Questa norma in particolare – l’utilizzo di lavoro flessibile – era quella che di fatto metteva in discussione la prosecuzione della gestione diretta di molti servizi. Questa norma in particolare, infatti, è quella che ha portato il Comune di Modena a maturare l’idea della Fondazione a totale partecipazione pubblica per non arretrare dall’esperienza modenese delle materne comunali, il cui valore è molto riconosciuto in città e non solo. Altri Comuni, come ad esempio Castelfranco preoccupati di non riuscire a garantire la continuità del servizio per l’impossibilità ad assumere, avrebbero invece optato per l’esternalizzazione di alcune gestioni dirette.

Per la CGIL è evidente che l’obiettivo finale resta l’eliminazione dei vincoli alle assunzioni (pur all’interno di un quadro controllato della spesa , ma è altrettanto evidente il risultato ottenuto.

E’ chiaro quindi che i vincoli sulle assunzioni sono fortemente ridimensionati: cambia quindi lo scenario di riferimento per quei Comuni che si sono trovati nella condizione di rinunciare a parte della gestione diretta non per scelta, ma per necessità indotta dalla preoccupazione di continuità nella erogazione dei servizi.

Crediamo quindi indispensabile che gli Enti Locali, a partire dal Comune di Modena che ha aperto la strada alla novità della Fondazione e a quello di Castelfranco che ha optato per una rilevante esternalizzazione, riaprano nei prossimi giorni tavoli di confronto e rivalutino almeno in parte le decisioni assunte, utilizzando le norme attuali che riconsegnano parte di quella autonomia fortemente ed ingiustamente pregiudicata e quindi salvaguardando la gestione diretta ove possibile.

(Tania Scacchetti responsabile welfare segreteria Cgil Modena – Marco Bonaccini segretario sindacato Funzione Pubblica Cgil Modena)