Nelle prossime settimane, dopo le numerose adesioni registrate lo scorso anno da parte delle organizzazioni professionali, verrà aggiornato il protocollo alla base dell’Osservatorio provinciale degli appalti, che è attivo dal 1999 su iniziativa del Comune e della Provincia di Modena. E in questa fase saranno coinvolti e invitati ad aderire tutti i Comuni del territorio provinciale.

Lo hanno annunciato Egidio Pagani, assessore provinciale a Infrastrutture e Sviluppo delle città e del territorio, e Antonino Marino, assessore a Lavori pubblici e sicurezza del Comune di Modena, introducendo venerdì 11 maggio il convegno “Legalità in cantiere” nel corso del quale sono stati illustrati i dati del Rapporto 2011 dell’Osservatorio.

Tra le iniziative in programma anche un accordo con la Regione per sviluppare specifiche azioni sperimentali di tutela e promozione della legalità, così come approfondimenti – come ha spiegato il direttore dell’Osservatorio Vincenzo Pasculli – attraverso l’incrocio di informazione provenienti dalle diverse banche dati, sulle nuove imprese edili, quelle che si sono costituite negli ultimi tre anni, e sui cambi di proprietà avvenuti nel settore.

La tavola rotonda del convegno è stata dedicata alle strategie per prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia locale e, in particolare, nel settore dell’edilizia considerato tra i più a rischio. Il senatore Giuliano Barbolini ha illustrato la sua proposta di legge che propone sostanzialmente il modello territoriale locale realizzato a Modena come sistema nazionale di monitoraggio del settore, mentre il sindaco di Modena Giorgio Pighi e il presidente della Provincia Emilio Sabattini hanno richiamato la necessità che “di fronte ai rischi crescenti di infiltrazione delle mafie nel nostro tessuto economico è necessario estendere il più possibile questo tipo di attività di controllo e monitoraggio sviluppate per gli appalti pubblici anche ai cantieri privati”.

Alla tavola rotonda sono intervenuti anche il segretario nazionale della Feneal Uil Emilio Correale e il procuratore aggiunto di Modena Lucia Musti, che ha fatto riferimento allo “spread di legalità nel nostro Paese” e ha descritto le mafie al nord come interlocutrici privilegiate delle aziende con l’obiettivo di “convincerle” ad aderire alle loro proposte. “Nella crisi – ha spiegato Musti – gli imprenditori, di fronte alla difficoltà di ottenere credito e liquidità, non hanno nemmeno bisogno di essere intimiditi per lavorare con le mafie”. E citando Giovanni Falcone, ha ricordato che per combattere la criminalità organizzata è necessario “seguire il denaro”.