Sette persone arrestate, di cui cinque in Romania e due in Italia, dalla II sezione della Squadra Mobile della Questura di Modena, in collaborazione con gli organi della Polizia romena presenti nel nostro Paese i quali, negli ultimi anni, hanno consentito di disarticolare gruppi criminali di origine romena operanti nella provincia di Modena, anche con l’esecuzione di mandati di arresto europeo eseguiti in loco. Quindici, in totale, i destinatari di altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere. Quattro, infine, i soggetti denunciati in stato di libertà. Questi ultimi di origine tunisina.

Sono questi in sintesi i risultati dell’operazione denominata “Bonito”. Le indagini, avviate nell’autunno del 2010, hanno consentito di identificare i diciannove soggetti, tutti componenti di una consorteria romena dedita ai reati di reclutamento, agevolazione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione a Modena, in altri centri del Paese, a Parigi ed in Romania.

I quindici soggetti destinatari della misura cautelare in carcere, “in concorso tra loro e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso”, hanno iniziato quest’ultimo con “il reclutamento delle donne nel Paese di origine, nel pagare loro il viaggio per raggiungere l’Italia, nell’alloggiarle in appartamenti già da tempo disponibili, in particolare presso un complesso residenziale cittadino dove, talvolta, le ragazze portavano i clienti, nell’assegnare a ciascuna di esse un posto di lavoro in strada”, sull’intero territorio della città di Modena, “nell’accompagnarle sul luogo di lavoro e nell’organizzare anche i trasferimenti, ogni sera, casa/lavoro e viceversa, nel controllarle, talvolta, recandosi direttamente in strada al fine di verificare la loro posizione e soprattutto nel ricevere una percentuale (di solito il 50%) del denaro da loro guadagnato”.

La Questura sottolinea che la cooperazione tra i due Stati si è concretizzata grazie a uno scambio continuo di informazioni di polizia tra Italia e Romania, tra cui l’attuazione di operazioni congiunte (“ITARO”), in virtù del fatto che la comunità romena in Italia, come noto, è una delle più numerose.