“Contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo e le sue ricadute personali, familiari e il danno sociale legato all’aumento nella popolazione della patologia di dipendenza correlata, denominata gioco d’azzardo patologico (Gap)”. È quanto si propone il progetto di legge regionale dal presentato da Beppe Pagani (Pd, primo firmatario) e sottoscritto anche dai presidenti dei gruppi di maggioranza Marco Monari (Pd), Liana Barbati (Idv), Roberto Sconciaforni (Fds) e Gian Guido Naldi (Sel-Verdi), dal titolo ‘Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate”

La dipendenza da gioco d’azzardo – sottolinea l’estensore della proposta – è ormai considerata una vera e propria emergenza sociale di grande rilievo. “Il gioco d’azzardo patologico non riguarda più una minoranza di cittadini, ma è diventato gioco industriale di massa: il nostro intento, con questo progetto di legge, – spiega ancora Pagani – è quello di dare la possibilità, alle persone affette da gioco d’azzardo patologico, di fare qualcosa per se stessi, la propria famiglia e la società; il risultato sarà un valore aggiunto per tutta la comunità Emiliano Romagnola.

In tutt’Italia – evidenzia la relazione che accompagna il testo di legge – sono 800 mila le persone con dipendenza patologica da gioco d’azzardo, una buona parte di queste sono giovani e giovanissimi e quasi 2 milioni sono i giocatori a rischio dipendenza. Ricerche condotte sul territorio nazionale evidenziano che il gioco d’azzardo aumenta con la diminuzione della scolarizzazione e si notano differenze importanti anche in base al reddito percepito. Gioca, infatti, il 70,8% di chi ha un lavoro a tempo indeterminato, ma la percentuale sale al 73% dei disoccupati, aumenta ulteriormente con l’80,2% dei lavoratori precari e arriva all’86,7% dei cassintegrati.

Il mercato del gioco e, in particolare, quello del gioco d’azzardo, legale ed illegale, in Italia è in fortissima espansione anche con riferimento al gioco d’azzardo on line . informa ancora la relazione – La spesa in Italia è aumentata: dai 14,3 miliardi di euro spesi nel 2000, si è passati a calcolare oggi un fatturato di oltre 79 miliardi di euro nel 2011, di cui 6,34 miliardi spesi nella sola Emilia Romagna (con riferimento al solo gioco legale) e nel primo semestre del 2012 la spesa in Italia per il gioco d’azzardo è cresciuta del 23,7% rispetto al primo semestre dell’anno precedente (fonte: Monopoli di Stato).

La cosiddetta industria del gioco d’azzardo in Italia costituisce, con questo fatturato, la terza azienda nel nostro Paese dopo Eni ed Enel (fonte: Mediobanca 2010). L’offerta on line è un settore in aumento nel mercato del gioco d’azzardo e ha rappresentato il 7,5% dei proventi annui del mercato complessivo del gioco. E’ stata calcolata una spesa pro-capite in Emilia Romagna di 1.442 euro (a livello nazionale è di 1.323 euro);

Il progetto di legge:

Le misure prescritte nei 10 articoli della proposta di legge si pongono come principale finalità quella di definire i principi generali e gli strumenti per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico in collaborazione con istituzioni scolastiche, enti locali, Aziende sanitarie locali, Terzo settore e associazioni.

Nel progetto di legge vengono inoltre individuate le misure sanitarie di carattere sperimentale e potranno essere promosse iniziative, da parte delle Ausl, che riguardano interventi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. In questo ambito sarà possibile attivare interventi di sperimentazione di offerte trattamentali anche di tipo residenziale e la costituzione di strutture specialistiche monotematiche e la formazione e l’aggiornamento specialistico degli operatori sociali e sociosanitari.

L’ attività delle sale da gioco non potrà essere esercitata nel caso di ubicazione in un raggio di 500 metri da istituti scolastici e altri luoghi frequentati principalmente da giovani, luoghi di culto o strutture sanitarie o socio-assistenziali e ricettive per categorie protette. Il Comune potrà individuare altri luoghi “sensibili”, tenuto conto dell’impatto dell’attività, sempre in un raggio di 500 metri.

Il personale operante nelle sale giochi e gli esercenti saranno inoltre tenuti a frequentare corsi di formazione predisposti dalle Ausl sui rischi del gioco patologico e sulla rete di sostegno e dovranno esporre materiale informativo sui rischi del gioco d’azzardo patologico all’interno delle sale da gioco. La Regione Emilia Romagna rilascerà il marchio ‘Slot freE-R’ agli gestori di esercizi commerciali, circoli privati e di altri luoghi deputati all’intrattenimento che scelgono di non installare nel proprio esercizio le apparecchiature per il gioco d’azzardo.