virginio-merola-5Bilancio di fine mandato per il sindaco di Bologna Virginio Merola: “Ci ho messo anima e cuore. La mia Giunta giovane ha lavorato bene”.

Il Sindaco di Bologna ha tracciato oggi il bilancio del suo mandato a Palazzo d’Accursio: “Abbiamo fatto molto, ora si tratta di continuare a cambiare. Una sfida da affrontare nel rispetto delle regole, con l’accoglienza e la solidarietà, perché l’idea di una città aperta è vincente”. Cinque anni affrontati con “una buona squadra, una Giunta giovane che ha funzionato bene”. “anni non facili, ma appassionanti e abbiamo tutte le chance per dire che il secondo tempo non sarà da meno”. Per quanto riguarda l’inchiesta che lo vede coinvolto per l’acqua agli occupanti “siamo stati indagati per avere dato l’acqua a chi non l’aveva, non siamo criminali e sono sicuro che sarò scagionato”.

“I cittadini hanno lavorato insieme a noi per il bene comune. La prova: la sottoscrizione di oltre 160 Patti di Collaborazionein tutta la città. Le proposte dei cittadini hanno riguardato gli ambiti più diversi: dalla cura degli spazi fisici alla promozione della vivibilità urbana; dalle pratiche del riuso alla inclusione sociale; dagli interventi realizzati dalle scuole e per le scuole alle iniziative per valorizzare le culture dei territori.

Nel corso di questi cinque anni di mandato abbiamo sbloccato questioni ferme da oltre vent’anni. Abbiamo, per esempio, vinto la scommessa dei T-days, un’isola pedonale di 20.000 metri quadrati, frequentata ogni weekend e nei giorni festivi dai migliaia di bolognesi e non solo. La nostra attenzione sul centro storico è stata alta anche dal punto di vista della riqualificazione: in centro abbiamo investito 6 milioni di euro per il restyling di strade e piazze. La cura del centro storico è passata anche dall’impegno contro il degrado, con oltre 20 mila metri quadrati di muri ripuliti con l’impegno del Comune, di Hera e degli oltre 300 cittadini volontari delle squadre NO TAG.

Abbiamo deciso di non costruire in collina e sulle aree agricole, puntando sulla rigenerazione delle aree già edificate sia pubbliche che private, queste ultime attraverso il Piano operativo comunale. Mantenere alta la vivibilità di un territorio vuole dire saperlo anche preservare. Questa è la nostra idea di politica.

Nella nostra idea di politica ci sono altre due parole, equità e solidarietà. Le abbiamo cercate e le coltiveremo, insieme a un puntuale rispetto delle regole. C’era bisogno di riportare ordine nelle politiche abitative del Comune di Bologna. L’abbiamo fatto assegnando 2.093 alloggi ACER e, al tempo stesso,“scovando” 3.684 nuclei familiari che hanno presentato dichiarazioni non conformi ai requisiti ERP. Da questi controlli abbiamo recuperato oltre 3 milioni di euro che verranno reinvestiti nella manutenzione ordinaria e straordinaria degli alloggi. Premiamo gli onesti, puniamo chi non lo è.

Bologna era, è e sarà una città solidale: attraverso il lavoro dei nostri parlamentari, della Prefettura di Bologna e della struttura comunale siamo riusciti achiudere il CIE di via Mattei e a trasformarlo in un HUB di accoglienza che ha visto passare 14.000 profughi, senza ricadute negative sulla città.

In questi cinque anni – prosegue il Sindaco – abbiamo salvaguardato la scuola pubblica: liste d’attesa zero per le scuole d’infanzia, anche attraverso la creazione di 650 nuovi posti a disposizione delle famiglie e dei loro bimbi. Un Fondo di 30 milioni di euro servirà alla realizzazione di 5 nuovi plessi scolastici che daranno posto a 1.756 nuovi alunni.

Abbiamo superato il precariato nelle scuole comunali attraverso l’assunzione di 168 persone tra educatori-collaboratori dei nidi e 79 insegnanti nelle scuole d’infanzia. Il nuovo appalto per la refezione scolastica ha permesso di ottenere un duplice risultato: la riduzione delle tariffe del 20% e il miglioramento qualitativo grazie all’utilizzo di quasi il 90% di materie prime biologiche.

Tutto questo è stato fatto con un bilancio che ha visto il taglio di 149 milioni di euro di trasferimenti dallo Stato, ormai azzerati. Le tariffe dei servizi sono rimaste ferme e abbiamo mantenuto invariate le soglie di esenzione dell’IRPEF a 12.000 euro, che consente a quasi 95 mila contribuenti di non pagare l’addizionale. Tutto questo a fronte di investimenti diretti da parte del Comune per 250 milioni di euro che, se sommati agli investimenti privati attratti nel mandato, raggiungono la strabiliante cifra di 1,6 miliardi di euro riversati sul territorio.

Punto cardine dell’azione amministrativa è la collaborazione con i cittadini. E lo sarà sempre di più per il futuro. Fra ottobre e dicembre scorso si sono svolti sei incontri nei quartieri relativi al progetto “Collaborare è Bologna”, ai quali hanno partecipato oltre 1.200 persone. Questi incontri sono serviti a raccogliere una serie numerosa di proposte (473 individuali e 73 schede di gruppo) arrivate dalle diverse centinaia di associazioni, gruppi e cittadini che hanno partecipato. A marzo tornerò nei quartieri per dire quante e quali idee realizzeremo. Siamo pronti a investire 10 milioni di euro.

Questa è la modalità di lavoro che voglio portare avanti anche nel prossimo mandato: ogni anno riproporrò il percorso “Collaborare è Bologna”.

E a proposito di futuro: nel 2015 siamo diventati una Città Metropolitana, una federazione di Unioni e Comuni che coprirà un territorio in cui vivono un milione di abitanti. Un’opportunità di sviluppo del territorio metropolitano in cui si concentrano le principali infrastrutture di servizio al sistema regionale, un sistema produttivo fatto di imprese altamente competitive, un’insieme strutture di ricerca di rilievo internazionale, una filiera della salute unica in Italia, realtà d’eccellenza nella produzione e per la fruizione culturale. Con la recente sottoscrizione dell’intesa quadro la Regione Emilia-Romagna identifica nel nuovo ente l’interlocutore per le scelte relative allo sviluppo strategico del territorio.
In tale contesto abbiamo rilanciato il Piano strategico metropolitanoattraverso sei incontri “La voce delle Unioni” per aggiornare i cittadini sui cambiamenti istituzionali e per raccogliere idee, progetti e proposte per lo sviluppo economico e sociale nel medio e lungo periodo dell’area metropolitana di Bologna.

Anche questo ci ha reso, e ci renderà, città protagonista in Italia e nel mondo. Siamo Bologna – conclude Merola – siamo una città dove si vive bene, e dove si vivrà ancora meglio”.