Il Comune dice no ai privilegi per i nidi aziendali rispetto a quelli pubblici e privati convenzionati. Rispondendo ad una lettera delle Segreterie del Coordinamento consigli dei nidi -firmata da 892 genitori, inviata anche ai Ministri e alle autorità competenti e critica nei confronti della proposta di legge del Governo sui servizi 0-6 anni – il sindaco Giuliano Barbolini e l’assessore comunale all’Istruzione Morena Manfredini ribadiscono che i servizi di qualità vanno garantiti a tutti i bambini.

“Nonostante le perplessità da molti dimostrate – scrivono – il Ministro Tremonti ha già licenziato il decreto applicativo nell’articolo 70 della legge finanziaria: vengono elargite maggiori deduzioni a coloro che abbiano redditi più elevati e, soprattutto, le deduzioni sono limitate a chi frequenterà nidi aziendali. Viene perfino affermato che tali nidi aziendali dovranno essere gestiti dai Comuni, senza prefigurare le risorse che dovrebbero permetterlo”. La lettera del sindaco Barbolini e dell’assessore Manfredini chiede al Governo “una risposta congruente al forte impegno progettuale, professionale e sociale che in questi anni è stato profuso in molte scuole gestite dallo Stato, dai Comuni e dai soggetti privati, anche attraverso lo sviluppo e l’estensione dei nidi e dei servizi integrati, garantendo il mantenimento della qualità raggiunta e l’eliminazione della facoltà di ingresso anticipato alla scuola dell’infanzia e alla scuola elementare. Tale proposta – prosegue la lettera – mostra l’assenza di una attenzione consapevole ai diritti dei bambini ad avere luoghi e tempi adeguati per la loro crescita e formazione e sottovaluta fortemente le condizioni organizzative dei servizi che costituiscono il requisito fondamentale per realizzare un sistema educativo di qualità”. “In molte Regioni, fra cui la nostra – si legge nella lettera – è stato possibile realizzare esperienze educative di alta qualità che sono diventate punto di riferimento importante per la comunità scientifica internazionale. Purtroppo a questa elevata progettualità culturale e pedagogica non sta corrispondendo una adeguata attenzione politica a livello nazionale, né tanto meno un livello significativo di sostegno alle iniziative regionali e locali”.