Un fallimento i fari accesi in autostrada. Secondo Legambiente, il numero degli incidenti in due mesi – dal 7 agosto, giorno dell’entrata in vigore
dell’obbligo, al 15 ottobre – è aumentato del 6% rispetto allo stesso periodo del 2001.


”E’ la prova – ha dichiarato Ermete Realacci, presidente dell’associazione ambientalista – che provvedimenti di maquillage come quelli voluti da Lunardi sono pressochè inutili e gli incidenti d’auto restano la prima causa di morte dei giovani tra i 15 e i 29 anni. E’ grottesco – osserva Realacci –
che qualcuno abbia pensato di incidere sulle stragi della strada semplicemente accendendo i fari; bisognerebbe piuttosto che Lunardi i fari li puntasse su misure realmente efficaci: limiti di velocità più bassi; più soldi per la manutenzione di statali regionali e comunali; dirottare, investendo sulle
ferrovie, la gran parte del trasporto merci”.
Legambiente ricorda quindi che 2.900 km di strade fra statali e regionali hanno bisogno di improrogabili interventi di emergenza; che tra l’86 e il ’96 gli incidenti che vedono coinvolti veicoli pesanti sono raddoppiati passando dal 17 al
34%; l’Unione europea ha lanciato una campagna per diminuire i limiti di velocità visto che, come risulta da alcuni studi, basterebbe abbassare la velocità di 5 km/h per avere 18 mila incidenti e 11 mila morti in meno in Europa ogni anno. ”E cosa
fa Lunardi? Spende – constata Legambiente – il 70% dei fondi per le infrastrutture previsti in Finanziaria per nuove autostrade lasciando alla manutenzione le briciole; continua nella sua
politica di aiuti e privilegi all’autotrasporto (con sgravi sul prezzo del gasolio e riduzione dei pedaggi autostradali) e aumenta i limiti di velocità fino a 150 km/h. Non pare – conclude l’associazione – che il ministro abbia ben capito i
problemi della mobilità italiana”.