Italiani irriducibili se si tratta di sigarette: nel 2001 ad accendere una bionda e’ stato il 23,7% della popolazione. Campagne informative, appelli di scienziati e oncologi e testimonial eccellenti non sembrano al momento essere riusciti ad intaccare lo zoccolo duro di fumatori nazionali ai quali oggi si e’ rivolto il Presidente della Repubblica Ciampi.

Lo testimoniano gli ultimi dati contenuti nell’annuario statistico italiano dell’Istat che registra una percentuale in fin dei conti limitata di quanti hanno deciso di smettere: solo lo 0,4% in meno rispetto all’anno prevedente.
Si stima che in Italia i fumatori siano circa 12 milioni. I fumatori abituali, cioe’ coloro che fumano tutti i giorni, sono il 22,9% della popolazione e tra questi ben il 40,9% sono ‘forti fumatori’, fumano cioe’ oltre 20 sigarette al giorno. Il tabacco e’ un vizio soprattutto al nord e al centro (26,2%), seguono in ordine decrescente le Isole (24,5%), il Sud (23,8%) ed il Nord-Est (23,5%). Si inizia presto a fumare, meno frequentemente prima dei 14 anni (5,6%), piu’ spesso nell’adolescenza e in eta’ giovanile: il 43,5% dei fumatori ha iniziato a fumare tra i 14 e 17 anni ed il 38,2% tra i 18 e i 21
anni. In Italia i giovani fumatori sono circa un milione e 600 mila (pari al 22,2% dei giovani tra i 14 e 24 anni). In Italia le persone che hanno smesso di fumare sono 9 milioni e 466 mila
(19,1% della popolazione di 14 anni e piu’), di cui 6 milioni e 294 mila uomini e 3 milioni e 172 mila donne. La decisione di smettere di fumare matura mediamente dopo circa 22 anni di abitudine.
Ma per il fumo passivo e’ a rischio piu’ di un italiano su 4 (26,5%). Sono infatti oltre 15 milioni i fumatori passivi, le persone che non fumano ma convivono con un fumatore in famiglia.
E i fumatori passivi poi sono soprattutto i bambini, prime vittime. Il 50% degli under 14, secondo i piu’ recenti dati dell’Istat, vive con una ‘ciminiera’ in casa con gravi pericoli per la salute.
Il fumo fa poi proseliti in casa. Chi e’ esposto fin da piccolo alle sigarette dei genitori ”imita il modello parentale con maggiore facilita’ rispetto a chi e’ vissuto in famiglie di non fumatori”. Se infatti nessuno dei genitori fuma, su 100 giovani
soltanto il 15,5% consuma tabacco; se fumano tutti e due i genitori la percentuale sale a 35%, se a fumare e’ solo il padre i giovani che seguono l’ esempio sono il 27,7%, di piu’, il 28,5%, se a essere sigaretta-dipendente e’ la madre. ”Il
comportamento della madre – dice l’ Istat – sembrerebbe condizionare in modo maggiore il comportamento dei figli”.
Il fumo non si ferma fuori da stadi e palestre. Equitazione e golf sono le due specialita’ dove si fuma di piu’, lo fa oltre i 40 degli atleti; nel calcio la media si allinea con quella generale dello sport, un atleta su 4. Il nuoto, l’atletica e il ciclismo sono le tre discipline che contano meno fumatori,
rispettivamente il 10,6, il 16,6% e il 17,5%. Con marcate differenze tra i due sessi: 34,9% di uomini e 17,6% di donne.