Nadia Desdemona Lioce si è avvalsa della facoltà di non rispondere e ha letto stralci di un documento da lei redatto. La Lioce, sotto accusa anche per il delitto del consulente del ministero del Lavoro Marco Biagi, è stata interrogata oggi dal gip di Bologna Gabriella Castore e dal pm Paolo Giovagnoli.


Il documento è composto di sette pagine scritte a mano e secondo il suo difensore Attilio Baccioli rivendica nuovamente la sua militanza e identità politica.

La Lioce non è entrata nel merito dei fatti a lei contestati: si è nuovamente dichiarata militante delle Br spiegando di non riconoscere la valenza della giurisdizione. Poi ha letto solo alcuni passi del documento illustrando “le motivazioni politiche dal momento D’Antona al momento Biagi”, facendo un’analisi del “rimodellamento istituzionale e di quello economico sociale attraverso la riforma Biagi”.

Il legale ha aggiunto che si tratta di un’analisi che si ricollega ai documenti originari delle Br. Baccioli ha poi detto che nel documento non si fa alcun riferimento al fondamentalismo islamico.