La Regione Emilia-Romagna entro il 2003 avrà una legge che prevede, tra l’altro, la progressiva introduzione nei sistemi informatici delle Pubbliche amministrazioni del Software Libero e Open Source – quello cioè che può essere installato, usato, duplicato, modificato, personalizzato e studiato in modo, appunto, libero.

Si tratta del progetto di “Legge Quadro per lo sviluppo delle infrastrutture, dei servizi e dei sistemi informativi regionali nella società dell’Informazione”, che andrà a sostituire la L.R. n. 30/89.

La notizia è emersa oggi a Bologna nel corso del seminario “Software Libero: un’opportunità per la pubblica amministrazione e il sistema economico regionale“, organizzato da Regione Emilia-Romagna e Aster.
L’iniziativa sceglie apertamente il principio del pluralismo informatico, per sottrarsi al monopolio dei Software Proprietari, che sono cioè prodotti e distribuiti in esclusiva da un produttore che ne detiene il copyright e se ne riserva la conoscenza dei codici sorgente. La sola Microsoft, ad esempio, produce e distribuisce ad oggi circa l’80% del software utilizzato dalle Pubbliche Amministrazioni regionali.