Un decesso su venti nel mondo è causato dal diabete, una malattia che colpisce circa 171 milioni
di persone, assorbe dal 2,5 al 15% delle spese sanitarie e cherisulta in aumento, nei Paesi in via di sviluppo in particolare. La prevenzone potrebbe tuttavia attenuare la crescita dei casi, ha affermato oggi a Ginevra l’Organizzazione mondiale
della sanità (Oms).


Il numero dei casi di diabete nei Paesi in via di sviluppo potrebbe più che raddoppiare nei prossimi 30 anni passando dai 115 milioni del 2000 a 284 milioni nel 2030, ha stimato l’Oms in occasione della Giornata mondiale del diabete celebrata ogni 14 novembre. ”In tutto il pianeta, lo stile di vita cambia. Siamomeno attivi dei nostri genitori e nonni e la nostra alimentazione contiene più zuccheri e grassi, fattori che spesso conducono ad un aumento del peso e quindi dei rischi di
sviluppare il diabete. A questi fattori – ha osservato il vice direttore generaledell’Oms Catherine Le Gales-Camus – si somma l’invecchiamento
della popolazione”.

Tuttavia, buona parte della morbosità diabetica potrebbeessere evitata tramite un’alimentazione corretta ed un accresciuto esercizio fisico. A tale scopo, l’Oms sta elaborando
una strategia mondiale dell’alimentazione e dell’esercizio fisico. Inoltre, in collaborazione con la Federazione internazionale del Diabete l’Oms si è impegnata ad intensificare gli sforzi volti a ridurre l’impatto del diabete presso le comunità a reddito basso o medio.

Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da
iperglicemia consecutiva all’incapacità dell’organismo a produrre o usare correttamente l’insulina. In circa il 90% dei 171 milioni di casi di diabete stimati si tratta di diabete del tipo 2, considerata in passato una malattia delle persone
anziane e dei Paesi ricchi.