Per comprendere meglio il ‘pianeta depressione’ in Italia occorre un’agenzia nazionale della salute mentale con priorità per la depressione, una patologia che colpisce il 15% delle donne e l’8% degli uomini. Complessivamente sono circa 5 milioni gli italiani depressi, una malattia biologica dovuta alla prolungata esposizione allo stress, con una forte componente genetica. Il costo sociale è elevatissimo pari a 15 miliardi di euro ogni anno (1% del Pil).

E’ la seconda malattia più diffusa dopo le malattie cardiovascolari. La fotografia della depressione è stata scattata dal presidente di Strade (l’associazione onlus), lo psichiatra Antonio Picano dell’azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma durante un convegno dove è stato presentato il ‘progetto 3%’ mirato ad un quartiere di Roma (50 mila abitanti) per il trattamento delle patologie depressive, un network e un progetto in tre anni per arrivare a trattamenti mirati sui pazienti depressi.

“I pazienti hanno spesso sintomi che non sono riconosciuti come depressione e vengono trattati impropriamente con ansiolitici, occorre quindi intercettarli e curarli come depressi e monitorare coloro che si rivolgono eccessivamente al medico di famiglia e al pronto soccorso”, ha detto Picano sottolineando che il 20% di tutti i ricoveri ospedalieri sono dovuti proprio alla depressione.

Sulla depressione è stato presentato un progetto di legge Burani-Naro che prevede la differenziazione del trattamenti dei vari pazienti con malattie psichiche. “Continuare a trattare in strutture promiscue, fa danno ai pazienti, è costoso e non risolve il problema della depressione”, ha aggiunto lo psichiatra.

La depressione può colpire tutti, giovani compresi. “Può colpire il 20% dei ragazzi”, ha concluso l’esperto secondo il quale l’identikit della persona depressa è una donna di mezza età. Solo 1/3 dei pazienti depressi si cura.