Show della
coppia Scarponi-Simeoni nella quarta tappa della Coppi&Bartali.
Vince il giovane marchigiano dopo una fuga a due da altri tempi,
ma Mirko Celestino conserva per un soffio la maglia di leader.

Nella vittoria di Scarponi c’é anche una bella dose di
spettacolo. Perché ci sono corridori che non riescono a fare le
cose semplici, che non riescono a nascondersi, ad aver paura di
perdere. Sono pochi, è vero: ma almeno c’é la certezza che
Michele Scarponi appartiene alla categoria dei ciclisti che
quando fa qualcosa lo fa in modo da lasciare una traccia. Ed
oggi è andato in fuga in una tappa appenninica durissima e
bellissima accompagnato da Filippo Simeoni, suo compagno di
squadra e di stanza, altro personaggio autentico del gruppo.
I due della Domina Vacanze hanno scelto l’ultima salita posta
a 30 km dall’arrivo: prima è scattato Simeoni, poi si è
accodato Scarponi, il tutto in una giornata fredda e dura. La
coppia guidata da Pino Petito in ammiraglia ha dato vita ad una
autentica cronocoppie, tenendo il gruppo a pochi secondi. Dietro
a rotazione tutte le squadre inseguitrici si sono consumate
inutilmente. Una caduta che ha coinvolto anche Popovich nel
finale ha ingigantito le difficoltà del gruppo.


Hanno resistito, i due, quel tanto che è bastato a Scarponi
per vincere la tappa e sfiorare il vertice della classifica
generale, con la maglia di leader che rimasta sulle spalle di
Celestino per un soffio.
“Michele, è il futuro del ciclismo italiano ha detto
Filippo Simeoni Per me stargli vicino, farlo crescere, è un
onore: mi ricorda il Pantani della Carrera, quello di tanti anni
fa. Mi ci sono affezionato. La vittoria di oggi di Scarponi per
me è più importante della mia alla Vuelta, a Collado Villalba
dello scorso anno. Per Michele do il massimo, non avete idea di
quante volte abbiamo sognato, io e Michele, di arrivare al
traguardo da soli. E ci siamo riusciti: sarei morto pur di farlo
vincere, sentivo un dolore atroce alle gambe, ma non potevo
mollare”.


“Erano anni che non si vedeva in corsa un numero del genere
ammette un entusiasta Pino Petito Dietro tutti a morire e i
due Domina a cronometro. Così si rilancia questo sport. Ora
portiamo Michele alle Classiche delle Ardenne, poi al Tour.
Perché è giusto che un ragazzo così promettente veda subito
in faccia il ciclismo che conta. Dopo il quarto posto alla Liegi
ed il settimo alla Vuelta è giusto trovargli lo spazio che
merita. Al Giro Cipollini avrà tutta la squadra a disposizione,
Michele farà esperienza in Francia”.