“Partire sesto e settimo non ci ha reso la vita facile, ma Michael e Rubens hanno fatto una corsa strepitosa. Dopo che Schumacher con la Ferrari ha vinto 7 gare su 8 possiamo solo essere soddisfatti. Però siamo anche consapevoli che la strada è ancora lunga”. Jean Todt parla di formula uno, ma da torna nelle vesti di direttore generale della Ferrari nel suo insieme.

Nel programma di oggi, dopo la vittoria di Montreal c’é una visita a Toronto, per l’inaugurazione di una nuova concessionaria della Ferrari. Domani e mercoledì invece li passerà nella filiale di New York, fondamentale per il mercato americano che assorbe la fetta più grande dei sogni a quattro ruote fabbricati a Maranello. La settimana scorsa prima di arrivare in Canada era stato a Shangai per l’apertura del Ferrari Store.

Come vive il doppio ruolo? hanno chiesto i giornalisti:
“Do un contributo più generale all’azienda, anche se c’é gente bravissima nella gestione industriale. Detto questo, la mia ora è una responsabilità a 360 gradi sull’azienda: una situazione abbastanza interessante”. Ma è la formula 1 a dargli le emozioni più grandi. Anche perché la F2004 è una macchina praticamente perfetta, che finora ha vinto su tutti i circuiti, a parte Montecarlo. “Noi non parliamo più di piste favorevoli o no. Abbiamo una grande macchina e la Bridgestone ci dà gomme eccezionali. In più abbiamo margini di miglioramento a tutti i livelli e ci stiamo lavorando. Ad esempio a Montreal abbiamo portato una nuova specifica di motore, che ha dato una grandissima prestazione”. Tanta superiorità ha fatto dire a Raikkonen che forse l’unico posto dove la Ferrari potrà essere nuovamente battuta sarà Budapest, Montecarlo senza i grattacieli. Ma Todt replica: “No, possiamo essere battuti ad ogni gran premio”. Sottinteso, se si abbassa la guardia.