Quarantuno ordinanze di custodia cautelare (34 in carcere e sette agli arresti domiciliari): grazie all’inchiesta coordinata dal pubblico ministero di Potenza, Henry John Woodcock, è stato scoperto e fermato un traffico internazionale di automobili di grossa cilindrata che ha riguardato Italia, Germania, Polonia, Russia e alcuni Paesi dell’Africa settentrionale.

Woodcock ha coordinato le indagini della polizia stradale di Potenza e della polizia tedesca e ha eseguito anche due rogatorie internazionali. Attraverso il furto delle automobili -in particolare Audi, Volkswagen, Bmw e Mercedes- e la falsificazione dei loro documenti, la banda clonava le automobili rubate, facendone delle copie di vetture circolanti regolarmente. Molte delle persone arrestate stamani sono accusate -nell’ordinanza emessa dal gip di Potenza, Gerardina Romaniello- di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio delle automobili.

La polizia ha eseguito anche perquisizioni e sequestri. Le varie operazioni si stanno svolgendo in Basilicata, Campania, Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Piemonte. L’organizzazione sgominata dall’inchiesta coordinata da Woodcock è molto ramificata: diretta da un uomo di Napoli, la banda aveva collaboratori e “basisti” anche all’estero, nei Paesi nei quali dovevano essere rivendute le automobili rubate. Complicità sono state accertate in almeno un’ agenzia di pratiche automobilistiche e a carico di dipendenti di uffici della Motorizzazione civile, ancora da identificare. Le automobili rubate erano tutte appena immatricolate.