Il Parmigiano continua a cedere ma alcune quotazioni, superiori a 8,16 euro (15.800 delle vecchie lire), fanno ben sperare per una ripresa di questo prodotto ipico che dopo i record registrati nel dicembre scorso, nei sette mesi del 2004 ha ceduto tutto il guadagno del 2003 ricollocandosi ai valori del 2002.

Purtroppo, anche nella settimana presa in esame dall’ISMEA (17 luglio 2004) continua l’ormai “inesorabile” corsa al ribasso del Parmigiano Reggiano che registra cali delle quotazioni in tutte le principali piazze ad eccezione di quella di Mantova, dove, peraltro, sono ancora quotate le partite già esaurite su altri mercati (per il 2002 periodo 1/1-3/4 e 1/1-31/12 e per il 2003 periodo 1/1-31/12).

I maggiori cedimenti si registrano sulle piazze di Milano e di Reggio Emilia dove questo prodotto, per tutte le tipologie, perde 10 centesimi, mentre sulla piazza di Parma e di Modena tale flessione ha interessato il prodotto a maggiore invecchiamento; relativamente a questa ultima piazza la tipologia a minore stagionatura, partita 1/5-31/8, lascia sul terreno 10 centesimi limitatamente al suo prezzo massimo mentre per il valore minimo si registra una perdita più contenuta (-5 centesimi).

Per quanto riguarda l’altro Grana DOP, il Padano, questa terza settimana di luglio non mostra variazioni di listino in nessuno dei centri di scambio in cui è quotato.