La stagione turistico-balneare 2004 é cominciata davvero male, nei primi due mesi è stata registrata una sensibile diminuzione di presenze sulle spiagge italiane: è la considerazione allarmata di Riccardo Scarselli, Presidente del SIB (Sindacato Italiano Balneari) che associa circa 10.000 imprese ed aderisce alla Fipe/Confturismo.

Rispetto allo scorso anno la situazione meteorologica non ottimale e il calo considerevole dei consumi “stanno mettendo in seria difficoltà il turismo balneare italiano”. Nelle 15 regioni bagnate dal mare la Sib ha riscontrato segnali negativi a giugno, una timida ripresa a luglio, ma rimangono molto lontani i risultati conseguiti nel 2003, anche per quanto riguarda i turisti stranieri ancora in molti continuano a disertare le spiagge italiane. Tutto ciò a dispetto delle statistiche che, ricorda Scarselli, indicano nel mare la meta preferita dai turisti, (il 77% di coloro che vanno in vacanza), e lo stabilimento balneare é scelto specialmente dalle famiglie e dai giovani per la molteplicità dei servizi offerti, la sicurezza e la pulizia. Nel 2004 è aumentato il turismo ‘mordi e fuggi’, una prerogativa che riguarda tutti, sia italiani che stranieri: vanno al mare preferibilmente nei week-end, quando gli stabilimenti balneari raggiungono le presenze al massimo della capienza, ma nei giorni feriali disertano inesorabilmente i litorali. “Al momento non sembrano esserci prospettive migliori per agosto – continua Scarselli – abbiamo, infatti, poche prenotazioni per il mese più importante sia per il periodo estivo che per la nostra categoria. Ne risentono anche i consumi la maggior parte dei clienti è sempre molto ‘attenta al portafoglio’, costatiamo, infatti, una forte flessione di vendite per i gelati, l’acqua minerale e le bibite in generale”. Scarselli torna poi sulla questione dell’aumento dei canoni demaniali per ricordare che se il governo dovesse mantenere la percentuale di incremento del 300% “potrebbe significare che quest’anno sarà l’ultima stagione di apertura per diverse aziende e dal 2005 molti imprenditori balneari dovranno cercarsi un nuovo lavoro”.

Secondo un sondaggio condotto su un campione di 750 imprese balneari, queste sarebbero state le presenze sulle spiagge: Giugno Luglio Abruzzo -15% -5% Basilicata – 5% stabile Calabria -15% -10% Campania -15% -8% Emilia Rom. -25% -12% Friuli V. G. -10% -5% Lazio -10% -3% Liguria -30% -10% Marche -10% stabile Molise -5% stabile Puglia -30% -25% Sardegna -10% -5% Sicilia -15% -5% Toscana -20% -15% Veneto -20% -12%