500mila euro di risparmio forzato a seguito dell’applicazione del decreto “tagliaspese” emanato dal Governo nel corso dell’estate. Il Comune di Modena ha deciso di destinare questa somma al completamento del sostegno ai bimbi disabili nelle scuole elementari ed al finanziamento dei servizi che si occupano dei minori stranieri abbandonati.

La Giunta comunale ha aspramente criticato il cosiddetto decreto tagliaspese, ritenendo la scelta del governo sbagliata, poco efficace e lesiva dell’autonomia delle amministrazioni locali nella gestione della loro spesa. Per queste ragioni, pur nella necessità di rispondere ad un obbligo di legge, “l’amministrazione modenese -dichiara l’assessore al Bilancio, Francesco Frieri – ha deciso di destinare a funzioni sociali, rivolte all’infanzia, i risparmi attuati con la manovra sulla spesa corrente. Non è stata una operazione indolore visto che abbiamo dovuto agire su capitoli di spesa già destinati e comunque rivolti a funzioni importanti per l’amministrazione”.

La verifica degli equilibri di bilancio, ovviamente, non riguarda soltanto il decreto tagliaspese, ma più in generale rappresenta una sorta di verifica dello stato di salute del Bilancio comunale. In questo senso va sottolineato che il Comune di Modena ha rispettato in pieno il Patto di stabilità, lo strumento che poi ha consentito di proseguire l’azione dell’amministrazione non solo per garantire servizi ed investimenti, ma anche per sostenere iniziative importanti come la lezione-spettacolo di Dario Fo e il FestivalFilosofia.

“I conti del Comune sono in ordine – afferma ancora l’assessore al Bilancio – ma siamo molto preoccupati di quello che potrà avvenire in autunno con la Finanziaria del Governo per il prossimo anno. Si annuncia un provvedimento molto pesante, e questo è già un dato preoccupante, ma soprattutto sono la confusione e l’incertezza che gravano sulla manovra a tenerci in allarme. Il timore – conclude Frieri – è che ancora una volta si voglia far pagare il grosso della manovra agli enti locali e di conseguenza alle fasce più deboli della popolazione”.