Medici di famiglia, si cambia: la nuova convenzione che verrà sottoscritta a breve con il Sistema sanitario nazionale, dopo un vuoto di 4 anni, porta in dote al cittadino un’assistenza ”rivoluzionaria” (studi aperti per 12 ore) e ”sperimentale” (poliambulatori con equipe miste per esami e visite specialistiche).


Lo anticipa la Fimmg, il sindacato dei medici di famiglia e del territorio durante il suo 56/o congresso nazionale, certa di incassare una convenzione all’altezza dei bisogni degli assistiti tanto da dichiarare finita la stagione conflittuale con la decisione di sospendere gli ultimi otto giorni di sciopero dei sedici complessivi proclamati a luglio.

Le novità che verranno introdotte ridisegnano il ruolo e l’impegno del medico sul territorio. ”La convenzione – spiega il vice segretario vicario della Fimmg, Giacomo Milillo – obbligherà a livello nazionale i medici di famiglia e le guardie mediche ad associarsi in un gruppo di lavoro per organizzare la continuità assistenziale. Lo schema sarà messo a punto a Roma ma spetterà poi alle singole Regioni calarlo sul territorio, in considerazione del numero dei medici a disposizione e delle esigenze della popolazione”.

In virtù di questo nuovo modello di assistenza, un unico medico potrà tenere aperto lo studio per 12 ore, dalle 8 alle 20, oppure potrà concordare una turnazione con gli altri colleghi del pool per garantire comunque la copertura diurna. In pratica, il paziente con un’urgenza potrà non trovare sempre il ”suo” medico, ma avrà la certezza di essere assistito.

Non solo. La convenzione prevede anche una parte sperimentale che verrà finanziata direttamente dal Governo con 500 milioni di euro. Si tratta dell’aggregazione di medici di varia estrazione, da quello di famiglia agli specialisti, in particolari poliambulatori (al momento saranno aperti 12 ore ma potranno in futuro arrivare a coprire anche la notte) dove sarà possibile effettuare esami di laboratorio, ecografie, elettrocardiogrammi, e dove naturalmente saranno garantite tutte le visite, anche quelle specialistiche.

”In questo caso – precisa Milillo – l’adesione dei medici sarà volontaria: non si può, infatti, obbligare nessuno a rendersi disponibile per una struttura così complessa da organizzare e gestire. Ecco perchè l’iniziativa è a carattere sperimentale. Ma noi contiamo, dopo un adeguato rodaggio, di rendere il servizio sempre piu’ strutturato”.

Le premesse per cambiare il rapporto medico-cittadino ci sono: ”L’immagine più efficace che abbiamo coniato – conclude il vice segretario della Fimmg – è quella dell’ ‘ospedale virtuale’, dell’ ‘ospedale dietro l’angolo’ pronto a rispondere sul territorio ai bisogni dei cittadini, garantendo a tutti un’assistenza prolungata, efficente e gestita da professionisti”.

(Fonte: Ansa)