“Per il Giorno della Memoria – sottolinea il Sindaco di Fiorano Modenese, Claudio Pistoni – abbiamo messo in campo diverse iniziative legate al ricordo e alla riflessione. Azioni per invitare tutti noi a riflettere sulla Shoah, sullo sterminio degli ebrei, di un intero popolo: un evento che non ha eguali nella storia”.


Il programma relativo al Giorno della Memoria per le scuole fioranesi ha preso il via lunedì con “Nella città nera”, parole, racconti, disegni dei bambini del campo di Terezin: una lettura scenica dedicata ai bambini della scuola primaria. Martedì è stata la volta di “Polvere umana”, per i ragazzi della scuola secondaria di primo grado: un’azione teatrale liberamente ispirata alle opere di Primo Levi tenutasi al teatro Astoria.

E’ invece in programma per giovedì 27 gennaio alle 21 presso il teatro Astoria di Fiorano Modenese, ad ingresso libero e gratuito, lo spettacolo “Illuminato a morte” di e con Peppino Mazzotta con la collaborazione drammaturgica di Antonio Marfella. Si tratta di un provocatorio “delirio logorroico con dichiarato scopo di propaganda mirata all’elogio della professione di pubblico carnefice” rivolto a tutta la cittadinanza.

Lo spettacolo è preceduto, alle ore 19, da “Professione boia”, dibattito sulla pena di morte con Amnesty International.

Nell’ambito degli “Incontri con gli autori” coordinati per la scuola da Manuela Bruzzi, i ragazzi fioranesi incontreranno giovedì 3 febbraio la scrittrice Helga Schneider.

Helga Schneider è nata in Polonia, cresciuta a Berlino, rimpatriata in Austria, diventata per matrimonio cittadina italiana. Vive in Italia dal 1963 e collabora ad alcuni giornali. Abbandonata dalla madre, che si arruolò volontaria nelle SS, visse la sua infanzia nella Berlino investita dalla guerra. Ha affidato a Il rogo di Berlino (1995) e a La porta di Brandeburgo. Storie berlinesi (1997) la testimonianza della sua esperienza, culminata nell’incontro con Hitler nel bunker di Berlino. Ha di recente pubblicato per Adelphi Lasciami andare, madre in cui ricorda quella madre che, nel 1943, abbandonò due bambine per quella che considerava la sua missione: essere a tempo pieno una SS e lavorare nei campi di concentramento.