“Nel 2004 sono crollati i consumi di champagne degli italiani con una riduzione nel numero di bottiglie importate dalla Francia di oltre un quarto (-27%)”. Lo ha reso noto la Coldiretti, sulla base dei dati Istat relativi ai primi dieci mesi del 2004, nel sottolineare che dopo aver abbandonato le tavole nazionali delle feste, come Natale e capodanno, lo champagne sta per essere escluso anche dai momenti di relax dei vip.


A sostituire egregiamente le bollicine francesi – precisa la Coldiretti – ci penseranno i prestigiosi spumanti italiani, dal Franciacorta della Lombardia al Moscato d’Asti Piemontese, dai Prosecchi di Conegliano e Valdobbiadene ai Pinot e Chardonnay del Trentino, ma anche le Malvasie, i Moscati e i Passiti del Sud Italia. D’altra parte – continua la Coldiretti – per le eccellenze “nostrane” c’è un crescente apprezzamento degli italiani che nel corso del 2004 hanno aumentato gli acquisti familiari del 3,4% secondo l’analisi Ismea AcNielsen relativa ai consumi domestici nei primi dieci mesi del 2004.

Un risultato positivo che si estende oltreoceano dove il valore delle esportazioni di spumante Made in Italy è cresciuto del 3,1% nei primi undici mesi dell’anno. In Veneto, Piemonte, Oltrepò pavese e Trentino Alto Adige, ma anche nel Sud – precisa la Coldiretti – l’elevata escursione termica tra il giorno e la notte ha esaltato il corredo aromatico dei bianchi mentre le temperature non eccessivamente elevate hanno consentito il raggiungimento di un buon livello di acidità. In Italia sono state prodotte circa 300 milioni di bottiglie delle quali circa 280 milioni ottenute con il metodo Charmat e 20 milioni con il metodo classico Champenois che differisce perché la fermentazione non avviene in autoclave ma in bottiglia e comporta una lavorazione che può durare fino a tre anni con un prezzo finale più elevato.