Nell’ambito del Maggio Fioranese, l’Amministrazione Comunale, con la
collaborazione del Comitato Fiorano in festa, di Lapam Confartigianato Federimpresa e di GP
Eventi, si è assicurata la presentazione di “Schumacher. La leggenda di un
uomo normale”, il libro di Leo Turrini pubblicato da Mondadori. Si svolge domani
lunedì 16 maggio, alle ore 21, presso il Teatro Astoria, dove sarà presente
l’autore in un incontro a ingresso libero, moderato dal giornalista Luigi
Giuliani.


Riflettori puntati su un grande “Fioranese”, perché Schumaker è infatti
cittadino onorario del comune ove ha sede la Pista della Ferrari e del
resto Fiorano è forse il posto al mondo ove trascorre più ore, comprese
quelle dei pasti in un noto ristorante di Ubersetto.
E’ invece sassolese il giornalista Leo Turrini, capace di conquistare fama
nazionale dalle pagine sportive de Il Resto del Carlino, Il Giorno e La
Nazione.

Come scrittore arriva a Schumacher dopo essersi cimentato con le
biografie di Lucio Battisti, Alberto Tomba, Enzo Ferrari e Gino Bartali. E
alla vicenda di Schumacher, Turrini offre una maturità letteraria che gli
consente di tratteggiare efficacemente un ritratto del campione e
dell’uomo, la sua eccezionalità e la sua normalità.
Ma dove comincia la storia del campione tedesco? Forse una sera, quando
Gianni Agnelli chiese a Montezemolo:”Ma chi è, poi, Michael Schumacher?
Siamo sicuri che valga tutti i soldi che ci chiede per venire a guidare la
Ferrari?”. Chi è lo abbiamo imparato. Ad oggi è un signore sette volte
campione del mondo di Formula Uno, da oltre dieci anni personaggio oltre
che campione, una leggenda dello sport moderno. Chi c’è dietro l’immagine
di un campione che sembra invulnerabile? In questo libro Leo Turrini
ripercorre, grazie alle numerosissime testimonianze raccolte le tappe della
vicenda umana e professionale del pilota tedesco: dagli inizi difficili,
all’enorme ricchezza conquistata a suon di vittorie; dalle corse sui kart
alle prime imprese nei Gran Premi di Formula Uno; dalla feroce rivalità con
Senna, ai duelli con Villeneuve e Hakkinen; dalla solidissima amicizia con
Todt al difficile rapporto con molti colleghi. In apparenza freddo e
calcolatore, il Fenomeno tedesco è invece spesso condizionato da
un’emotività «latina».
Non a caso è stato lui, dopo un non facile inizio, a
diventare il simbolo della riscossa del Cavallino. Ma il «vero» Schumacher
è anche un campione nel sottrarsi alle lusinghe dello star system e nella
strenua, quasi ossessiva difesa della privacy.

L’eccezionalità del campione
si somma così all’assoluta normalità del cittadino Michael Schumacher. La
sua è, davvero, la leggenda di un uomo normale. Allora forse questa storia
comincia quando un ragazzo, che di scuola non voleva saperne, per pagarsi
la casa dov’era andato a vivere solo, lavava auto presso una
concessionaria.