Per le Rc auto, Bologna e’ la citta’ meno conveniente dell’Emilia-Romagna, seguita da Rimini, mentre le piu’ economiche sono Ferrara, Piacenza e Modena. Per le compagnie, fanno risparmiare di piu’ quelle telefoniche e quelle on-line. E’ quanto emerge dalla 1a ‘Indagine regionale sui premi Rc auto’, promossa dalla Federconsumatori regionale

Il lavoro ha preso in considerazione sei profili tipo, da una studentessa neo-patentata di 19 anni a una donna avvocato in odore di pensione, che richiedessero a sei compagnie di assicurazione (tradizionali, telefoniche e su internet) il preventivo per una Rc auto nelle 9 citta’ capoluogo della regione.


Scendendo nel particolare, alcune tendenze, secondo la Federconsumatori, appaiono preoccupanti. L’ impressione e’ che alcune compagnie non gradiscano un certo tipo di assicurati andando cosi’ a violare l’obbligo a contrarre e diventando oggetto di possibili sanzioni pecuniarie da parte dell’Isvap (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo): ad esempio a Bologna per la neopatentata il premio passa da 1.689,82 euro a 3.111,48, e da 594,00 a 977,41 euro per la donna avvocato di 65 anni. Il dubbio, sempre secondo l’associazione a tutela dei consumatori, e’ che le compagnie si spartiscano i clienti in base alle diverse statistiche in materia, danneggiandosi il meno possibile.


La ricerca, la prima a livello regionale e’ semestrale, per cui si dovra’ aspettare la prossima per rilevare eventuali nuove tendenze e cambiamenti. Inoltre, ha precisato Genovese, concentrarsi solo sul prezzo dei premi non basta, ma occorre esaminare anche le condizioni contrattuali, cosa che avverra’ col prossimo monitoraggio, per avere un quadro preciso delle possibili rivalse e vessazioni messe in atto dalle compagnie di assicurazioni.

I premi delle assicurazioni non sono quindi diminuiti, secondo Federconsumatori, nonostante, dopo l’introduzione della patente a punti, sia sceso il numero degli incidenti stradali.


Anzi, a livello nazionale, l’aumento e’ costante dal 1994, anno della liberalizzazione dei premi. Una delle cause della mancata riduzione e’, secondo l’Ania (Associazione nazionale imprese di assicurazione), l’aumento, nel 2004, del 4,2% del costo dei risarcimenti. Questa motivazione non e’ invece condivisa dalla Federconsumatori, che ritiene la determinazione del premio regolata dal rischio del soggetto che chiede di assicurarsi e non dai guadagni delle compagnie di assicurazioni.