E’ valida la contravvenzione con l’autovelox anche senza contestazione immediata se l’apparecchio consente la verifica dell’infrazione solo dopo il transito del veicolo. A stabilirlo e’ stata la Cassazione che ha di fatto riabilitato i vecchi autovelox visto che le nuove strumentazioni consentono di rilevare l’infrazione prima del passaggio dell’autoveicolo, con un puntamento laser a distanza, consentendo, quindi, la contestazione immediata al presunto trasgressore.


Stavolta il ricorso accettato e’ stato quello della polizia municipale dell’Unione dei Comuni della Marrucina, che aveva contestato l’annullamento di una multa, comminata a Orsogna in provincia di Chieti, sostenendo l’effettiva impossibilita’ dell’immediata contestazione del verbale. L’autovelox, infatti, era posto in modo tale che non permetteva la rilevazione della velocita’ se non dopo che l’auto fosse passata.



La Suprema Corte, rifacendosi a quanto afferma l’articolo 348 del regolamento di esecuzione del codice della strada (‘Ove l’apparecchiatura non consenta la determinazione dell’illecito se non dopo il transito del veicolo, e’ sempre consentita la contestazione successiva’), ha dato ragione ai poliziotti.


Immediate le reazioni delle
associazioni di consumatori ”Codacons” e ”Telefono Blu Sos Consumatori” alla sentenza della Cassazione: per la prima, ”la conferma della Cassazione della validita’ delle multe con l’autovelox non deve trasformarsi in una forma di ‘spremitura’ degli automobilisti, mentre l’altra sostiene che ”la sentenza non puo’ essere considerata legge”.