E’ sulla posizione del papa’ della piccola che stanno lavorando gli investigatori bolognesi per trovare una soluzione al caso della bambina filippina di 3 anni ricoverata ieri sera al Maggiore di Bologna con i sintomi di una probabile violenza sessuale.

Dalla serata di ieri agenti e pubblico ministero stanno sentendo 5 persone: i due genitori, la baby sitter di 13 anni e la coppia di coniugi che vive nello stesso appartamento della famiglia della bambina di 3 anni. A creare qualche dubbio, in base a quanto trapelato, sarebbe la contraddizione in cui sarebbe caduto il padre, impiegato in un’impresa di pulizie e da sei anni in Italia. La baby sitter avrebbe raccontato agli inquirenti che all’ora di pranzo l’uomo sarebbe tornato a casa come spesso usa fare; una versione che sembra confermata dalla moglie che avrebbe detto di essere stata chiamata a quell’ora dal marito dal telefono fisso. L’uomo pero’ avrebbe negato con forza di essere stato in casa e avrebbe detto di aver pranzato in un bar che avrebbe fatto fatica a indicare. In base a quanto si e’ appreso, sembra che la baby sitter si sia accorta dell’emorragia della piccola verso le 17 di ieri e avrebbe chiamato la mamma che pero’ era al lavoro ed e’ rientrata solo dopo le 19.