Tornano a crescere i reati relativi al Codice della navigazione, secondo Legambiente: 7.590 nel 2004, +12% rispetto al 2003. Boom dei sequestri di attrezzature o di imbarcazioni (dai 575 del 2003 ai 4.160 del 2004), diminuiscono i denunciati (393 nel 2004, 542 nel 2003).

A guidare la classifica delle infrazioni è, come nel 2003, la Sicilia (1.691, +14% sul 2003), al secondo posto si conferma la Campania (1.449). Terza la Puglia al posto del Veneto, con 823 infrazioni contro le 485 del 2003 (+70%).
I dati sono stati illustrati da Legambiente, che in occasione di ‘Festambiente’ – la rassegna nazionale dell’associazione che si conclude domani a Rispescia (Grosseto) – ha tracciato una sorta di identikit del ‘navigatore-tipo’.

Circa il 40-50% dei reati, sottolinea l’associazione, è dovuto al mancato rispetto delle norme di sicurezza a bordo (presenza di giubbini di salvataggio, razzi di segnalazione), mentre, al secondo posto, ci sono le infrazioni di eccesso di velocità (sia con l’acquascooter che con le barche) e gli ormeggi dei mezzi in zone vietate.

Legambiente coglie l’occasione per chiedere, alla vigilia di Ferragosto, ‘un maggiore controllo da parte delle forze dell’ordine nel rispetto della sicurezza dei bagnanti, contro l’arroganza di chi in sella ad una moto d’acqua crede che non ci siano limiti da rispettare’. L’associazione ribadisce il suo ‘no’ all’utilizzo pericoloso delle moto d’acqua, che ‘finiscono di fatto per stazionare nelle zone immediatamente prossime all’area di balneazione creando situazioni di pericolo’.