Fabbricavano ecstasy da vendere ai ragazzi in discoteca, ma invece di utilizzare della sostanza stupefacente, preferivano comperare un farmaco, un vasodilatatore specifico per il sistema cardiovascolare, modificare le pasticche per ‘travestirle’ da ecstasy, per spacciarle a metà a prezzo, truffando i loro clienti. I tre sono stati scoperti e denunciati dai carabinieri in provincia di Reggio Emilia.


Per la loro attività utilizzavano anche particolari strumentazioni artigianali necessarie a trasformare le pastiglie, imprimendo i classici loghi che si trovano di solito sulle pasticche di ecstasy.
A molti dei loro clienti l’acquisto sembrava un affare, in quanto le pastiglie venivano vendute al prezzo di circa 10 euro l’una, con uno sconto del 50% rispetto al prezzo corrente di mercato.

A scoprire il terzetto di giovani sedicenti spacciatori sono stati i carabinieri di Correggio che li hanno accusati di concorso in somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute
pubblica.
I tre (due residenti nel reggiano ed uno nel modenese) sono tutti operai originari di Napoli.

Secondo gli investigatori il traffico di false droghe sintetiche procurava al terzetto svariate migliaia di euro a weekend, ma in un certo senso dava anche ‘soddisfazione’ ai loro giovani clienti: convinti di assumere vera droga, non solo non si lamentavano della qualità della sostanza, ma finivano spesso anche per procurarsi uno ‘sballo’, effetto esclusivo dell’autoconvincimento di assumere droghe.