Con volti pitturati, bandiere rosse e fumogeni bianchi, rossi, blu e verdi, gli operai della Fiom (un migliaio per gli organizzatori, circa 300 per le forze dell’ordine) hanno manifestato con un presidio davanti alla sede della Confindustria di Bologna, in occasione dello sciopero nazionale di otto ore indetto dai metalmeccanici per il rinnovo del contratto.

I lavoratori, provenienti da alcune fabbriche della città, si sono dati appuntamento in via San Domenico, nel centro di Bologna, a partire dalle 9 con fischietti, tamburi e autoparlanti che sparavano musica ad alto volume.

“La trattativa è bloccata da nove mesi – ha spiegato il segretario bolognese della Fiom Bruno Papignani – noi abbiamo chiesto 130 euro di aumento per recuperare sull’inflazione reale, mentre Federmeccanica ne offre 60 e chiede di poter gestire l’orario di lavoro. Inaccettabile”.

Alla manifestazione c’era anche una bandiera di Rifondazione Comunista ed erano presenti il segretario cittadino del partito, Tiziano Loreti, oltre ai consiglieri comunali del Prc Valerio Monteventi e Roberto Sconciaforni. Era presente anche Paolo Nerozzi, della segreteria nazionale della Cgil.