“Evitare allarmismi ingiustificati su uova e polli o rischiamo il tracollo del settore”. Nazario Battelli, presidente Cia Emilia Romagna, denuncia un calo vertiginoso dei consumi.


“Per fortuna c’è stata una giusta precisazione dall’Unione europea sull’allarme ingiustificato dei giorni scorsi in cui si affermava che era pericoloso consumare uova fresche”.
Nazario Battelli, presidente della Cia Emilia Romagna, interviene sulla questione dell’influenza aviaria sulla quale si sta facendo del terrorismo psicologico “che rischia di mettere una pietra tombale sul settore avicolo che sta attraversando una profonda crisi nei consumi, come peraltro è accaduto alcuni anni fa per le carni bovine”.

Philip Tod, portavoce del commissario europeo alla Salute e alla Sicurezza dei consumatori Markos Kyprianou, i controlli veterinari garantiscono infatti che comunque non arriva sui mercati carne infetta da influenza aviaria.
“Ormai siamo ad un calo dei consumi di pollo superiore al 60 per centro – prosegue Battelli – mentre i prezzi sia all’origine che al consumo sono scesi del 55 per cento. Il 20 per cento degli allevamenti italiani rischia di chiudere e alcune migliaia di addetti alla filiera avicola (che da occupazione a più di 80mila persone) possono perdere il posto di lavoro nelle prossime settimane”.

La psicosi scatenata dall’influenza aviaria, secondo la Cia ha finora provocato danni per oltre 350 milioni di euro in tutta la nazione, e in Romagna, dove si concentrano i principali allevamenti avicoli (che complessivamente producono circa 30 milioni di capi all’anni tra polli da carne, galline ovaiole e tacchini), la situazione è critica.

“Il quadro diventa più allarmante e grave se si pensa che il comparto garantisce l’autosufficienza delle carni avicole nel nostro Paese – aggiunge Battelli – del resto, neanche l’etichetta d’origine sui prodotti avicoli, diventata obbligatoria dal 17 ottobre scorso, è riuscita a rivitalizzare i consumi. Tra i cittadini -sottolinea il presidente Cia- continua ad esserci molta diffidenza nei confronti delle carni avicole. Così nei mercati restano invenduti polli, galline e tacchini. Per quest’ultimi c’è addirittura una flessione dell’80 per cento nelle vendite”.

La Cia, infine, annuncia che parteciperà a tutte le manifestazioni promosse dagli allevatori avicoli, a cominciare da quella in programma per sabato prossimo 29 ottobre a Forlì, per sollecitare misure in grado di sanare una situazione che giorno dopo giorno diventa sempre più drammatica.