Nonostante la diffusione dei regali tecnologici con telefonini e televisori in primo piano, per Natale i prodotti tipici, magari confezionati secondo tradizione in colorati cesti, piacciono a tre italiani su quattro che consumano cibi legati al territorio.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che rispetto allo scorso anno si prevede un aumento di ben il 9 percento nel numero di italiani con prodotti a denominazione di origine in tavola, sulla base dell'”Indagine 2005 Coldiretti-Ispo sulle opinioni degli italiani sull’alimentazione”.
Un tendenza che – sottolinea la Coldrietti – dimostra come l’autentico Made in Italy resiste ancora nel piatto di fronte all’avanzare dei tessuti cinesi, dei telefonini svedesi ed in generale della tecnologia asiatica. In realtà non si tratta solo di una scelta di natura nazionalistica ma è anche il frutto – precisa la Coldretti – di comportamenti dettati dalla necessità di ridurre i margini di errori nei regali e di ottimizzare la spesa con acquisti utili e destinati a trovare posto nei cenoni delle feste.

Ad essere più gettonati – continua la Coldiretti – sono i cibi territoriali, che ricordano una tradizione, un sapore del passato o un luogo, ma anche quelli più facilmente conservabili scelti tra i 153 prodotti nazionali (il 20% del totale comunitario) che possono fregiarsi del marchio a denominazione di origine (Dop o Igp), i 4100 prodotti tradizionali regionali e i 453 vini Docg, Doc o Igt.

Se le previsioni saranno mantenute si stima che per le festività natalizie gli italiani spenderanno 1,5 miliardi di Euro per prodotti tipici nazionali destinati all’acquisto di vini e spumanti (40%), formaggi (35%), salumi (20%), extravergini di oliva (1%) e legumi, frutta secca e altri prodotti (4%). Per rispettare la tradizione e non cadere nelle trappole del mercato – suggerisce la Coldiretti – il modo migliore è di acquistare prodotti tipici direttamente nelle aziende agricole nelle zone di produzione dove peraltro spesso durante il periodo natalizio sono previste iniziative con mercatini per far conoscere direttamente le caratteristiche ed i metodi di produzione ed è anche possibile fare acquisti più convenienti.

Se l’acquisto viene fatto nei supermercati e nei negozi alimentari tradizionali dove sono presenti le denominazioni di origine di più vasto consumo è bene – ricorda la Coldiretti – cercare sulle confezioni il caratteristico logo (DOP/IGP) a cerchi concentrici blue e gialli con la scritta per esteso nella parte gialla “Denominazione di Origine Protetta” o “Indicazione Geografica Protetta” mentre nella parte blue compaiono le stelline rappresentative dell’Unione Europea.

In ogni caso – continua la Coldiretti – vale spesso la pena, per motivi economici ma anche di originalità, comprare prodotti sfusi per poi confezionarli da soli nei cesti che possono essere arricchiti con curiosità personali che li rendono inimitabili. La spesa per un regalo “d’autore” di alta qualità – precisa la Coldiretti – può arrivare a diverse centinaia di euro ma può anche essere contenuta sotto i 50 euro per l’acquisto di un cesto integralmente “Doc” dove non manca nessuna di queste specialità: dal formaggio all’extravergine, dai salumi al vino, dalla frutta secca alla lenticchie.

E se il cesto di prodotti Doc è un regalo che garantisce successo ad apprezzarlo maggiormente sono maschi (79,5 percento), con laurea (87,7 percento), liberi professionisti e imprenditori (85,5 percento), di età compresa tra i 50 e i 59 anni (79,9 percento) e residenti in piccoli centri (77,6 percento), secondo l’indagine Coldiretti-Ispo.