In occasione della Giornata internazionale della Donna domani, giovedì 9 marzo, il Museo Ebraico di Bologna inaugurerà nei suoi spazi espositivi la mostra ‘Donne ebree in Italia. Immagini di vita tra Ottocento e Novecento‘, organizzata in collaborazione con la Fondazione Centro di Documentazione Ebraismo Contemporaneo (cdec) di Milano e curata da Marina Falco, Paola Mortara, Matilde Terracina, con la collaborazione tecnica fotografica di Alberto Jona Falco.


Alle 17.30 Luisella Mortara Ottolenghi, Presidente onoraria della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano, discuterà dei vari aspetti della vita delle donne ebree e il loro peso nella vita italiana.

Alla conferenza seguirà l’inaugurazione della mostra che presenta una scelta di fotografie, che vanno dalla fine dell’Ottocento alla prima metà del Novecento e rappresentano una rara testimonianza di immagini d’epoca di donne ebree in Italia diverse per estrazione e per cultura, ma tutte appartenenti ad una radice ebraica comune. Viene rappresentata la donna ebrea sia come depositaria e trasmettitrice del patrimonio identitario ebraico, sia come elemento dialettico tra appartenenza alla cultura di una minoranza e assimilazione alla cultura della maggioranza.

Fra di loro figure fondamentali per l’Italia e il mondo ebraico sono state:
-Aurelia Josz (Firenze 1869 – Auschwitz 1944), agronoma e pedagogista, fu promotrice dell’emancipazione femminile nelle campagne e fondò la prima scuola professionale agraria per donne (1902).
-Nina Rignano Sullam (Milano 1871 – Varese 1945) la cui ansia di giustizia sociale la spinse a fondare, insieme ad altre, l’Unione Femminile Nazionale (1899) e a prodigarsi per riqualificare il lavoro delle donne.
-Berta Cammeo Bernstein (Milano 1895-Milano 1928), ispiratrice e fondatrice dell’ADEI (Associazione Donne Ebree d’Italia, 1927), animata dalla convinzione dell’importanza della donna nella conservazione delle tradizioni del mondo ebraico.
-Rita Montagnana (Torino 1895- Torino 1979) fu impegnata fin da giovane nella lotta politica. Sposò nel 1924 Palmiro Togliatti, dopo aver aderito all’ala comunista del Partito Socialista per favorire l’emancipazione delle donne.
-Martina Navarra (Milano 1895 – New York 1965) si dedico all’Associazione Adei Wizo facendola rinascere nel dopoguerra e trasformandola in una istituzione internazionale.
-Ursula Hirshmann (Berlino 1913-Roma 1991) partecipò con il marito Altiero Spinelli alle battaglie politiche per la realizzazione dell’unità europea.

L’esposizione della mostra si articola lungo due filoni principali: ambito privato, con immagini di vita familiare, riguardanti riti religiosi, riunioni di famiglia e momenti di svago; ambito pubblico, in cui trovano spazio fotografie di donne attive nel campo della cultura e dell’educazione, dell’impegno sociale e della militanza politica, dell’associazionismo (ebraico e non) e dell’emancipazionismo femminile, delle professioni e del mondo del lavoro in generale. Una sezione specifica è dedicata alle donne vittime della persecuzione nazista e fascista.