”Ennesima notte brava al quartiere Braida di Sassuolo: maghrebini ubriachi hanno seminato il panico tra i residenti, auto di passaggio prese di mira, transenne gettate in mezzo alla strada per bloccare e sfidare le auto della polizia, poi pugni, risse e un accoltellamento. Tutto questo oramai non fa piu’ notizia, se non quando si riesce ad ipotizzare che qualche atto di violenza sia imputabile alle forze dell’ordine”.

Lo rileva in una dichiarazione il presidente federale della Lega Nord Angelo Alessandri, richiamandosi alla situazione del difficile quartiere sassolese alla ribalta delle cronache dopo il video del movimentato arresto di un marocchino clandestino compiuto un mese fa dalle forze dell’ordine, ripreso con un videofonino e diffuso sul web.


”Oggi la gente – afferma Alessandri – si chiede quanto ancora si dovra’ tollerare questa situazione, per l’inconfessabile timore che un’azione di forza, contro i violenti e persone fuori di senno, possa trasformarsi in un processo alle forze di polizia. Da troppo tempo l’amministrazione comunale e la Provincia di Modena stanno chiudendo gli occhi, da troppo tempo si sta facendo finta che il problema non esiste, ora e’ il momento di intervenire, duramente, senza cercare giustificazioni di sorta: nessun disagio sociale, nessuna difficolta’ di integrazione puo’ giustificare alcuna violenza e ancor piu’ una escalation come quella del quartiere Braida di Sassuolo, oramai diventato una zona off limits per chiunque, forze dell’ordine comprese”.


”Il Braida – sottolinea Alessandri – e’ diventata una zona da ‘bonificare’, non da controllare, un’area da ‘ripulire’, con tutti gli strumenti che ci vengono messi a disposizione. Non si puo’ piu’ rimandare, e’ necessario dare una risposta immediata, forte, che serva come monito a tutti coloro che pensano di poter venire a casa nostra a fare il bello ed il cattivo tempo senza essere puniti”.


La Lega Nord ha invitato ”tutti i sassolesi e modenesi” alla manifestazione in programma a Reggio Emilia domenica 2 aprile, alle 10:30 in piazza Prampolini, ”per ribadire che nessuno puo’ venire a casa nostra ad imporre le proprie volonta’ e violenze, per tornare insieme ‘padroni a casa nostra”’.