Dai primi di agosto il piano provinciale del commercio sarà operativo e le sue previsioni potranno essere recepite negli strumenti urbanistici dei Comuni che intendono adeguare la loro rete. Infatti ha avuto il via libera definitivo del Consiglio provinciale che allo stesso tempo ha respinto invece le osservazioni di modifica che erano state presentate da operatori. A favore hanno votato i gruppi di maggioranza (Ds, Margherita, Rifondazione e Verdi), mentre hanno votato contro quelli della minoranza (Forza Italia, Lega Nord, An e Udc).

Equilibrio e riqualificazione. Questo è il leit motiv che ha ispirato il piano e guidato la Provincia nel lavoro preparatorio. “I consumatori – ha detto Palma Costi, assessore agli Interventi economici – rimangono i nostri principali interlocutori senza dimenticare l’importanza del commercio quale settore rilevante per l’economia provinciale sia in termini economici che per la creazione di posti di lavoro. L’obiettivo è quello di garantire ai consumatori una gamma di servizi in sintonia con i livelli di consumo superando le carenze esistenti e garantendo un adeguato sviluppo imprenditoriale al settore”.

Il piano è il frutto di un lungo lavoro di concertazione che ha coinvolto oltre ai Comuni ed altri soggetti istituzionali, le associazioni di categoria del commercio, dei consumatori e dei lavoratori.
Le linee guida del piano che Palma Costi ha ricordato si possono riassumere essenzialmente nei seguenti quattro punti: rafforzamento del policentrismo di rete; equilibrata presenza delle diverse tipologie di esercizi e di forme di vendita, adeguando l’offerta nei comparti merceologici più carenti; riqualificazione dei complessi esistenti e potenziamento delle strutture di attrazione, privilegiando gli interventi di ristrutturazione rispetto a nuovi insediamenti; attenzione alla sostenibilità ambientale.

Se il Piano non governa direttamente l’insediamento del piccolo e medio commercio, ma solo delle localizzazioni dei poli commerciali, delle grandi strutture e delle medie strutture che, per dimensionamento e collocazione, assumono rilevanza sovracomunale, si inquadra comunque in una strategia commerciale complessiva “che – ha sottolineato Palma Costi – concentra l’attenzione su politiche di rilancio commerciale dei centri storici e il sostegno del commercio in montagna e nei centri minori puntando sulla qualificazione della rete e sulla valorizzazione dei prodotti tipici locali”.