Appare incredibile alla Fnaarc, la Federazione Agenti di Commercio della provincia di Modena, che l’uso dell’auto da parte di un agente di commercio possa venir considerato alla stregua di chi utilizza l’auto nel tragitto casa – ufficio.

È invece quanto appare nella parte del “Decreto Bersani” in cui l’ammortamento dell’auto come bene strumentale viene dilatato da 3 a 5 anni. Un lasso di tempo, il secondo, concesso ai mezzi immatricolati come autocarro e negato a chi, come gli agenti, sull’auto trascorre la maggior parte del tempo lavorativo accumulando in 3 anni oltre 200.000 km, un limite oltre il quale un mezzo, per quanto di buona qualità, cessa di essere affidabile.

In questo raschiare il fondo del barile, si dimentica inoltre che l’implicito invito a tenere l’auto per un tempo più lungo, oltre a disincentivare il mercato, tende a ridurre gli importi di IVA che il fisco incasserebbe da acquisti più frequenti.
Fnaarc Modena, unitamente alla propria Federazione nazionale che associa oltre 80.000 agenti in Italia, ha prontamente avanzato richiesta di opportuna revisione del decreto allo scopo di garantire un equo trattamento fiscale a lavoratori che, viaggiando, svolgono l’indispensabile funzione di informazione e commercializzazione delle merci, muovendo nella nostra provincia e nel Paese il 70% del PIL.
Non si escludono, al pari di altre categorie, forme di protesta nei confronti di un provvedimento palesemente ingiusto e penalizzante per le migliaia di agenti che, anche nella nostra provincia, sono ogni giorno sulla strada per promuovere merci e servizi in momenti non certo felici per la nostra economia.

(Il presidente della Fnaarc Modena, Dott. Tiziano Davoli)