Cosa è successo ai 10.535 matrimoni celebrati nel Comune di Reggio Emilia tra il 1983 e il 2003 è il tema dell’indagine del dodicesimo numero di Strumenti, collana editoriale dell’Osservatorio permanente sulle famiglie del Comune di Reggio Emilia.

Nel volume, dal titolo “Quando la famiglia si separa”, si sviluppa l’originalità di questa ricerca che consiste nell’aver preso in esame i matrimoni – civili e religiosi – celebrati nell’arco di
questo ventennio nel Comune reggiano, analizzando quanti di questi sono giunti a
separazione e a successivo divorzio, per avere un dato certo (peraltro non desumibile su base anagrafica). Vi si approfondisce la conoscenza quantitativa e qualitativa della nuzialità e del conflitto di coppia che sfocia nella separazione. Del resto l’Osservatorio, nella sua attività decennale, ha sempre posto l’attenzione sulle trasformazioni e i cambiamenti riguardanti il modo di costituire e di vivere la famiglia.

”Un lavoro prezioso quello dell’Osservatorio – ha sottolineato Gina Pedroni, assessore ai Diritti di cittadinanza e Pari opportunità del Comune di Reggio Emilia, stamane nella conferenza stampa di
presentazione del volume – perché ci permette di rispondere con servizi sempre più mirati e
capillari, di attivare politiche di prevenzione e per abbassare il livello di conflittualità”.

Stamane erano presenti anche le autrici Vanna Iori, Barbara Guarniero, Elisabetta Musi
e la dirigente area servizi alla persona Sirte Cornioli. Di quei 10.535 matrimoni, 1.392 sono giunti a separazione (13,2%), di cui 784 coppie
che avevano celebrato il matrimonio con rito religioso (12,1%) e 608 da matrimoni civili
(15%). Ciò che emerge in modo chiaro è comunque la progressiva anticipazione della
separazione: ci si sposa sempre più tardi e ci si separa sempre più in fretta. I matrimoni
(indipendentemente dal rito civile o religioso) durano quindi sempre meno: il 43,1 per cento
ha avuto una durata inferiore a 5 anni, il 34 per cento da 5 a 10 anni, il 18,4 per cento da 11
a 15 anni e oltre i 15 anni il 4,6 per cento. L’età media degli sposi, al momento della separazione, è di poco più di 39 anni per lui e di 35 per lei. Oltre il 46 per cento delle coppie che si separano è costituita da coniugi che erano celibi o nubili al momento del matrimonio. La tenuta dei matrimoni misti pare inferiore: il 7,9 per cento delle separazioni avviene da matrimoni fra cittadini italiani, mentre il 14,6 ha almeno un coniuge straniero. Non tutte le separazioni legali si convertono in altrettanti divorzi. A Reggio Emilia, di
quelle 1.392 separazioni, nel periodo 1983-2003, 650 si sono trasformate in divorzi e annullamenti: 326 da matrimoni religiosi (cessazioni) e 280 da matrimoni civili (scioglimenti); le richieste di annullamento sono state 44. Il passaggio dalla condizione di separati a divorziati avviene mediamente entro sei anni dalla separazione.

Tra gli elementi più significativi che sono stati registrati negli ultimi anni, Strumenti segnala
la diminuzione della nuzialità, la posticipazione dell’età matrimoniale, l’aumento delle libere unioni e l’aumento delle separazioni. La crescente instabilità coniugale modifica lo stato civile della popolazione: aumenta la consistenza dei divorziati/e dei separati/e, mentre i coniugati/e e i celibi/nubili interessano fasce di età sempre più avanzate. Le trasformazioni in atto si ripercuotono sulle dinamiche intergenerazionali: se da un lato la “carriera familiare” si posticipa, dall’altro l’evento
separazione ridefinisce ruoli e relazioni. Negli ultimi anni si sono quindi moltiplicati i nuovi modelli di famiglie. Nel Comune di Reggio Emilia al 31 dicembre 2004, su un totale di 69.278 famiglie, 43.431 sono nuclei familiari composti da più persone, 25.847 sono monopersonali.