Don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele, è arrivato stamane a Com-Pa per affidare ai ragazzi delle scuole una parola: “libertà”. L’incontro, intitolato “La legalità e la solidarietà cominciano da me”, rientrava nel progetto speciale “Com-Pa e la Scuola”, ed è stato introdotto da Flavia Franzoni, dell’Iress.

“La legalità non è il nostro obiettivo perché non è un valore in sé, ma è la pratica che traduce concretamente il legame tra responsabilità e giustizia”, ha spiegato don Ciotti. Una pratica che necessita di una saldatura tra ciò che viene richiesto allo Stato e la responsabilità dei singoli. Lanciando così la seconda parola chiave dell’incontro: “corresponsabilità”.

Citando don Puglisi, Ciotti ha voluto chiarire ai ragazzi presenti come parlare nelle scuole sia fondamentale per combattere l’identità mafiosa, ma anche ricordare che non bisogna fermarsi alle parole e ai cortei. E come perdere la libertà sia un rischio che tutti noi corriamo tutti i giorni. Al di là dei fenomeni come mafia e camorra, i pericoli si nascondono nei messaggi che entrano nelle nostre case, quotidianamente, che insegnano che ciò che conta è l’apparire, è il potere. Allora il rispetto delle regole deve partire dalla quotidianità.

Ai ragazzi intervenuti, che più volte ha voluto abbracciare con forza, lanciando dal microfono la frase “voi siete meravigliosi”, ha lasciato tre auguri. “Siate analfabeti”, affinché non si sentano mai arrivati e mantengano sempre la curiosità di studiare e approfondire. “Siate inadeguati”, affinché sappiano prendere le distanze dall’orizzonte di immagini che ci bombardano attraverso i media. E poi ha augurato il “diritto alla rabbia” indicando in questa un sentimento umano, ma anche un modo di agire e di reagire di fronte alle ingiustizie. “La rabbia è un atto d’amore, perché ti arrabbi per le cose che ami – ha detto Ciotti – non basta l’indignazione, che ormai è diventata una moda”.