“Vediamo positivamente una ripresa di interesse sul futuro sviluppo del Sistema Aldini-Valeriani Sirani. E’ un fatto nuovo. L’anno scorso il Comune di Bologna era stato lasciato solo – da tutti,
pubblici e privati – ad affrontare un problema ormai da anni di portata non solo comunale (più di metà degli studenti proviene da fuori Comune, e
lo stesso vale per le offerte di occupazione ai diplomati).

L’Amministrazione Comunale si è da sola adoperata per risolverlo, scommettendo su un nuovo corso ministeriale e attendendo sia i nuovi
indirizzi legislativi in materia scolastica sia la fine del blocco delle assunzioni per poter superare il precariato, già a livelli inaccettabili e sempre crescenti. Puntiamo a tenere alto il nome di una tradizione da tempo entrata nel DNA
della città, pur ricercando un nuovo ruolo dell’impegno comunale nel campo dell’istruzione tecnica e professionale superiore, visto che un
investimento comunale è del tutto inusuale oggi, in ambito nazionale, avendo tutti i comuni da tempo passato allo Stato i propri Istituti
superiori.
Tecnici del Comune hanno attivamente partecipato al gruppo di lavoro sul
cd. Polo formativo, che la Regione ha istituito non appena è stato chiaro che quella struttura -solo indicata nella riforma Moratti – veniva
riconfermata nell’attuale legislatura per essere precisata e riempita di contenuti secondo le scelte delle autonomie regionali.
Abbiamo inoltre vagliato la disponibilità del nuovo Ministero a verificare la praticabilità per gli Istituti Aldini Valeriani Sirani della via di una statalizzazione (in forma progressiva), secondo lo stesso percorso cui da svariati anni sta lavorando il Comune di Firenze per il proprio
Istituto Leonardo, l’unico a livello nazionale rimasto comunale e simile per dimensioni e investimenti a quello bolognese. Non appena l’ipotesi è sembrata percorribile anche per Bologna, abbiamo predisposto un documento, aperto, che contenesse (non un piano
preconfezionato), ma gli elementi per una discussione ampia e allargata a tutte le parti interessate al bene degli Istituti. Lo abbiamo sottoposto al gruppo di lavoro interno di cui fanno parte anche due dipendenti degli istituti. Il 23 gennaio ne abbiamo estesa la diffusione a tutti gli interlocutori dello scorso anno, riaprendo una consultazione nuova e attuale, per ristimolare un coinvolgimento cittadino. Abbiamo atteso l’1 febbraio la conclusione della trattativa sindacale sul
bilancio (che contiene un preciso passaggio sul Sistema, la sua offerta formativa e la stabilizzazione del personale) per promuovere gli incontri, che sono già programmati in Comune con i sindacati per il 16 febbraio, e a scuola con gli studenti per il 21, e con gli insegnanti per il 22. Abbiamo così rispettato l’impegno formalmente siglato in quella sede, che già avevamo voluto assumere. Si sottolineano due importanti fatti nuovi: il 25 gennaio il Ministero con decreto legge ha precisato la prospettiva del Polo formativo e il 26 gennaio in un incontro ufficiale il Ministero ha dichiarato al Comune la disponibilità alla statalizzazione, ora tutta da concordare e specificare. L’interlocuzione con Stato e Regione nelle rispettive diverse competenze è dunque aperta. La discussione e la partecipazione anche. Il Comune di
Bologna prosegue senza sosta nel suo impegno, per lo sviluppo del Sistema, volendo considerare in questo contesto la stabilizzazione dei dipendenti
come prioritario passo per un futuro di nuova eccellenza. Adesso passare da questo disegno alla formulazione di un piano richiede la
compartecipazione consapevole di tutte le parti coinvolte”.