A pochi giorni dalla manifestazione prevista per il 29 maggio contro la violenza alle donne, la Provincia di Bologna, sollecitata a dare il patrocinio gratuito al sit-in da parte delle forze di minoranza AN e FI, non ha ancora risposto in merito.
Sulla vicenda è intervenuta il consigliere provinciale Claudia Rubini di AN con la seguente dichiarazione.


“Dopo il rifiuto gravissimo del Sindaco di concedere il patrocinio gratuito al sit-in contro gli stupri nascondendosi dietro la considerazione che il tema della violenza alle donne non sarebbe tema che riguarda il Comune di Bologna in quanto problema non sociale e neppure culturale, credo sia ora che anche la Provincia di Bologna esca allo scoperto e dica chiaramente alla città se quel giorno sarà in Piazza Santo Stefano a difesa delle donne vittime di stupri e violenze”.

“Per questo – continua Rubini – domani pomeriggio, in occasione della seduta del Consiglio Provinciale (che ricordo ha prontamente aderito alla manifestazione) chiederò ufficialmente con una question time alla Presidente Draghetti di comunicare cosa ha deciso di fare in merito al patrocinio non oneroso, sperando che almeno in questa occasione, sentendosi investita di un problema che riguarda tutte le donne al di là delle personali simpatie partitiche di ciascuna, si liberi dalla subalternità che spesso dimostra nei confronti del sindaco Cofferati”.

“Io ho detto sin da subito che aderisco con entusiasmo e convinzione a questa manifestazione come donna, come cittadino e come bolognese impegnata nelle istituzioni – prosegue Claudia Rubini – e continuo a rimanere su queste posizioni, al di là dei dietro front diplomatici da parte di qualcuno e dei no secchi da parte di qualche d’un altro. Senza bandiere, come hanno chiesto i promotori, non interessandomi sicuramente quel giorno della tessera di partito eventualmente in tasca a chi sarà accanto a me, perchè quello della violenza alle donne è un problema di tutti ”.

“Ieri anche il Presidente del Consiglio Prodi – conclude RUBINI- ha espresso la propria preoccupazione per il clima di violenza ed invivibilità che si respira a Bologna, aggiungendo addirittura che siamo di fronte ad una vera e propria offensiva verso i cittadini che si sentono sempre più indifesi. Auspico pertanto che questa “discesa in campo” di Romano Prodi possa dare un po’ più di coraggio alle istituzioni che fino ad ora hanno cercato pretesti per dirsi non interessate alla manifestazione e che il 29 maggio in Piazza Santo Stefano non siano presenti solo il Quartiere Santo Stefano ed il quartiere San Vitale, ma ci sia anche la Provincia di Bologna e tutti coloro che ritengono che oggi a Bologna fra i cittadini più indifesi che avvertono il problema della difficile vivibilità della città ci sono proprio le donne, che sulla loro pelle sentono pesare il dramma della violenza nei loro confronti”.