Una cartolina con un cielo limpido che fa da sfondo a tre date simbolo per la nascita della democrazia e della repubblica italiana antifascista. E’ questa in sintesi la campagna scelta dalla Sinistra Giovanile di Modena per celebrare la festa della Repubblica, una celebrazione che vuole unire la liberazione nazionale del 25 aprile 1945, il referendum repubblicano del 2 giugno 1946 e l’entrata in vigore della costituzione italiana nel 1° gennaio 1948.


“Il 2 giugno- dichiarano Giacomo Gullo e Giulio Guerzoni, Segretario Provinciale e Cittadino Sg di Modena- così come hanno sottolineato più volte i Presidenti Ciampi e Napolitano, deve essere la festa dell’Italia, intesa come Repubblica antifascista, libera democrazia e patria comune per tutti gli italiani. La festa della Repubblica è l’occasione per celebrare il percorso della rinascita e del riscatto civile nel nostro paese, riscoprendo senza strumentalizzazioni politiche i simboli dell’unità nazionale quali il tricolore e l’inno di Mameli”.

“La Sinistra Giovanile, in continuità con la lunga campagna per lo studio della storia del ‘900, ha deciso di sottolineare nella propria campagna il filo rosso che lega i tre eventi che hanno segnato la nascita della democrazia nel nostro Paese: la Liberazione, la Repubblica e la Costituzione. Sono questi i primi, fondamentali passi del nostro Paese verso la piena legittimazione politica dopo il ventennio di dittatura fascista. E’ importante ricordare sempre che l’Italia nuova, l’Italia che conosciamo oggi è nata proprio da quegli avvenimenti storici”.

Oltre alla Sinistra Giovanile di Modena, anche l’associazione di giovani donne “Anna Lindh” è promotrice della campagna del 2 giugno: “E’ importante sottolineare – dichiara Giulia Morini, coordinatrice di Anna Lindh di Modena – soprattutto tra i più giovani, che la Liberazione, il referendum e la Costituzione non hanno rappresentato solo la definitiva sconfitta del nazifascismo, ma hanno anche sancito la nascita di un’Italia che per la prima volta parlava di uguaglianza e giustizia. Un esempio è dato dalle pari opportunità: è stato con la Resistenza, con le prime formazioni partigiane, che si è compreso in pieno il bisogno di una democrazia fatta da tutti, comprese le donne. E’ stato nella lotta di Liberazione che le donne hanno iniziato a rivendicare la propria cittadinanza e il proprio diritto alla partecipazione. Non possiamo infatti dimenticare che a Modena, città Medaglia d’Oro alla Resistenza, le donne votarono il 2 giugno per la seconda volta; il primo voto femminile si era svolto in occasione dell’elezione del rinato Consiglio Comunale, il 30 marzo 1946”.