“Illustre Presidente Prodi, è urgente che il governo dia un segnale immediato di disponibilità riaprendo sui temi del fisco un dialogo costruttivo con le categorie economiche e in particolare con i professionisti che nel maggio scorso hanno abbandonato per protesta il tavolo tecnico presieduto dal viceministro Visco”.


E’ quanto sostengono quindici senatori “del nord”, tutti di centrosinistra, in una lettera inviata al Presidente del consiglio e, per conoscenza, ai ministri Padoa Schioppa, al viceministro Visco e al ministro Chiti. La lettera, sottoscritta anche dal senatore Giuliano Barbolini, prende spunto dalla protesta delle piccole e medie imprese artigiane contro la decisione del governo di applicare all’esercizio 2006 gli indici di normalità economica introdotti negli studi di settore 2007 “senza previa concertazione con le categorie economiche”.

“Ciò viene percepito come una vessazione – scrivono i senatori “del nord” – tanto più da parte delle imprese che sono leali con il fisco, atteso che, oltre a ritrovarsi con una base imponibile allargata e un considerevole incremento della tassazione effettiva, debbono fare i conti con un notevole numero di adempimenti, i cui costi si scaricano sui contribuenti e incidono in modo particolarmente gravoso sui piccoli imprenditori. Una politica fiscale rigorosa – continua la lettera – che intenda finalmente far passare la lotta all’evasione dal limbo delle buone intenzioni alla realtà concreta, presuppone un sistema di regole certe e giuste che non possono essere cambiate per così dire in corso d’opera e un’Amministrazione finanziaria efficiente che garantisca coerenza, prevedibilità ed equilibrio nei rapporti con il cittadino”.

E proprio in tema di fisco la maggioranza ha presentato questa mattina in commissione Finanze del Senato un ordine del giorno sugli studi di settore che il governo ha accolto.

“Abbiamo ritenuto opportuno – spiega il senatore Barbolini, capogruppo Ulivo in commissione Finanze – lanciare un segnale di attenzione e di considerazione al lavoro autonomo nei confronti del quale è necessario sviluppare un’accorta politica fiscale che costruisca rapporti improntati a più collaborazione e a una maggiore responsabilizzazione”.

L’Odg impegna l’esecutivo a interpretare in senso sperimentale la norma sull’introduzione degli indicatori di normalità economica con l’ausilio irrinunciabile delle categorie economiche interessate. Prevede inoltre che il governo stabilisca criteri oggettivi per individuare i casi in cui non vengono applicati gli indicatori di normalità. L’odg chiede infine al governo di consentire il pagamento delle imposte entro il 9 luglio e senza maggiorazione a tutti i soggetti ai quali sono applicabili gli studi di settore, in modo da consentire ai contribuenti e agli intermediari fiscali di valutare appieno le novità in materia di studi di settore.