Stasera alle 21.00, presso il Teatro Carani, andrà in scena “Vivere la danza…danzare la vita…”: la prima Rassegna benefica di balletto e folklore “Città di Sassuolo”, organizzato dall’Associazione Danza Sportiva “Aklamà” con il patrocinio del Comune di Sassuolo e della Lega Danza Uisp.

“E’ il viaggio attraverso il tempo di una persona che ripercorre alcuni momenti della sua vita legata all’arte della danza – spiega Giuseppe Maiorano, dell’Associazione Danza Sportiva Aklamà, ideatore della rassegna – che, attraverso il balletto, racconta di tutte le esperienze e le realtà con cui è venuto a contatto”.

Un’occasione per speziare nel tempo e nello spazio, quindi: potremmo trovarci a Parigi all’interno di una scuola di danza classica con bambini e adulti che ballano, oppure viaggiando nel tempo a New York in un ghetto dove si incontreranno artisti della strada che insegneranno al protagonista la street – dance.

“Questi e molti altri scenari sono possibili in una rappresentazione – conclude Giuseppe Maiorano – che ha come scopo principale l’aiuto agli altri, la beneficenza, resa possibile anche e soprattutto grazie alla partecipazione di sponsor importanti del territorio quali Lb, anca di Cavola e Sassuolo, l’Officina Lazzaretti Franco & C, Oikeia srl, Impresa Guidelli spa, Lega danza Uisp, “Onlyforyoureyes” e parrucchiere Gianni Maranello”.

Il ricavato della manifestazione sarà devoluto in beneficenza.
Due saranno le associazioni che ne beneficeranno: l’Associazione Sostegno Demenze per il proprio progetto “Pause di sollievo” sulla città di Sassuolo, e la raccolta fondi per il progetto Itapirapuà che punta a costruire un centro sportivo polivalente nel paesino del Brasile a fianco di una struttura di accoglienza per bambini inaugurata nel 2003.
Itapirapuà, una cittadina brasiliana nello stato di Goias, a 192 chilometri dal capoluogo Goiania.
Una cittadina estremamente povera, con un grave gap economico tra i ricchi latifondisti e i disoccupati, dato non tanto dalla mancanza di risorse quanto da quella di infrastrutture, che costringe la maggior parte della popolazione a lavorare fuori per tutta la settimana, con gravi problemi per i bambini, che rischiano facilmente di diventare “menores de rua” (bambini di strada) o di cadere vittime della piaga del turismo sessuale.