Ieri pomeriggio a Modena i Sindacati di Polizia SIULP, SILP per la CGIL, CONSAP e ANIP, hanno consegnato al Vice Ministro dell’interno Minniti, in città per firmare il “Patto per la sicurezza”, un documento sulla sicurezza che contiene proposte e rivendicazioni.

Questo il testo:

Signor Vice Ministro,
negli ultimi anni queste OO.SS. hanno più volte segnalato e sollecitato una discussione seria sul tema della sicurezza nella nostra provincia.

Se le varie classifiche stipulate dagli organi specializzati di settore, indicano Modena tra le ultime città in tema di sicurezza, una ragione ci deve essere, fermo restando le varie componenti di parametro (senso civico per la denuncia dei reati, ecc..) che come variabili possono incidere nel comporre la situazione.

Un fatto è certo ed incontrovertibile: sono aumentati i furti (in genere) e le rapine, cosi come ampiamente ribadito anche dalle Autorità locali che hanno dovuto prendere atto di quello che la stampa quotidianamente riporta sulla cronaca locale.

Alcune situazioni di sofferenza in zone della città e della provincia, derivate dallo spaccio di sostanze stupefacenti e la prostituzione, stanno comportando sempre più spesso interventi da parte dei cittadini che si riuniscono in Comitati e scendono in piazza per protestare contro la situazione di degrado attraverso cortei e ronde notturne con il conseguente rischio di sfiducia nei confronti delle istituzioni (in genere) ed il pericoloso convincimento che la soluzione più rapida sia una sorta di “giustizia fai da te” ed i segnali che ci arrivano sullo specifico cominciano a diventare preoccupanti.

A fronte di questa fotografia riscontriamo, almeno per quanto riguarda la Questura di Modena, questa situazione:
a) ad una pianta organica ferma al 1989 dobbiamo registrare realtà (vedi Commissariati di Carpi e Mirandola e la Sezione Polizia Stradale e la Sottosezione Autostradale di Modena) il cui organico è addirittura inferiore a quella pianta organica;
b) l’aumento demografico degli abitanti con un picco di presenza di circa 70.000 cittadini extracomunitari con conseguente aumento dei carichi di lavoro amministrativo e non;
c) l’istituzione a Modena da circa 7 anni del nuovo Centro di Permanenza e Trattenimento Accoglienza che ha completamente rivoluzionato i carichi di lavoro distogliendo il personale della Questura (già insufficiente a garantire la normalità dei servizi) in compiti di vigilanza ed accompagnamento alla frontiera dei clandestini perlopiù “scaricati” a Modena da altre province;

Il risultato prodotto, in termini di grossolana analisi e tanto per rendere un idea è stato quello di aver dovuto ridurre la presenza in strada di operatori della sicurezza al punto che in questo momento la Questura di Modena riesce a garantire la presenza su tutto il territorio di appena 2 volanti composte da 2 elementi mentre per i Commissariati la totale mancanza anche di una sola volante in alcuni quadranti del giorno o della notte!!!

Di pari passo ed a catena la situazione difficile in tutti gli altri uffici operativi, tra tutti basta pensare che la Squadra Mobile di Modena, inserita nel 2001 nella II^ fascia di importanza al pari di altre 9 province d’Italia, risulta all’ultimo posto come numero di presenza con soli 29 operatori (Crotone che è al penultimo posto ne ha 40??)….francamente con questi numeri appare assai improbabile pensare di poter programmare: a Modena oramai si opera solo sull’emergenza dell’emergenza!!!!

Nonostante tale realtà dobbiamo comunque dare atto che l’impegno del personale è sempre stato massimo e lo spirito di riuscire comunque a garantire risposte ai cittadini si è mantenuto alto, nonostante tutto….e per tutto intendiamo strumenti e mezzi!
A Modena si continua a girare su scassate ed obsolete Fiat Marea con oltre 200.000 km (le nuove Alfa 159 le abbiamo viste solo in televisione) che costringono gli operatori a mere figure barbine: sola la scorsa settimana, durante un controllo di routine contro lo spaccio, i colleghi operatori della volante sono “stati spinti” dagli stessi fermati perché l’auto (poi portata via con il carro attrezzi) non ripartiva…ma questo è solo uno dei tanti episodi!

Signor Vice Ministro, sappiamo che quello che Le stiamo dicendo probabilmente è quello che Lei riscontrerà anche in altre zone, soprattutto del Nord Italia, che vivono la stessa nostra situazione ma ci preme sottolineare che forse queste province considerate da sempre una sorta di isole felici della sicurezza non sono più tali e soprattutto non tutte le realtà sono uguali fra loro.
Certo a Modena non succedono gli omicidi di Napoli ma è altrettanto vero che non è più reale pensare ad una città la cui sicurezza è affidata sul territorio a 2 sole volanti per turno, questo significa esporre a rischi concreti sia gli operatori che i cittadini stessi.
Tanto è vero che con la blindatura di molte città del sud Italia, tanti latitanti o delinquenti associabili a cosche mafiose hanno deciso di trasferirsi nella nostra provincia, consapevoli di poter liberamente circolare in un territorio poco controllato.
Infine corre l’obbligo di segnalarLe, a proposito delle ultime assegnazioni di organico, che tranne un reale incremento di personale al Commissariato di Sassuolo (dopo i recenti fatti avvenuti nel quartiere di Braida) non è vero che a Modena sono arrivati 21 agenti in più, come qualcuno ha voluto far credere…anzi la invitiamo a verificare la segnalazione che secondo noi, con l’allontanamento dei 14 agenti che erano stati aggregati per la vigilanza del CPTA , l’organico di Modena è stato addirittura impoverito.
Certi di un suo intervento, anche solo finalizzato a verificare attraverso i canali istituzionali quanto da noi segnalato, attendiamo con fiducia che la “pratica Modena” venga affrontata al più presto con la dovuto attenzione.