Il consiglio comunale di ieri sera, 23 luglio, è stato dedicato in massima parte alla discussione per le controdeduzioni alle osservazioni e per l’approvazione del Piano strutturale comunale e del Regolamento urbanistico edilizio.

La Presidente Patrizia Barbolini, prima dell’avvio della discussione vera e propria nel merito dei contenuti del PSC, ha ringraziato la Giunta, l’assessore competente, il Consiglio Comunale, tutti i tecnici esterni e interni che hanno contributo, con grande impegno e innegabile competenza professionale, alla redazione di un atto così complesso e decisivo per il futuro della nostra città.
La Barbolini ha posto l’accento in particolar modo sull’intensità dei lavori che da circa 8 mesi a questa parte, hanno caratterizzato, prima nell’apposita Commissione Consiliare, che ha affrontato un’enorme mole di lavoro, poi in aula, lo svolgersi di tutto l’iter di un atto tecnico-amministrativo, conclusosi poi nella serata di ieri.
Un metodo di confronto, a volte dai toni anche accesi, aspri, ha ricordato ancora la Presidente, dal quale tutto il dibattito sul Psc e sul futuro assetto territoriale non possono che risultare più arricchiti.

A dare il via alla discussione vera e propria è stata la relazione del vicesindaco e assessore all’urbanistica Ferruccio Giovanelli, che ha ricordato i punti salienti del documento di programmazione urbanistica e ha posto l’accento sulle novità e sulle questioni rilevanti: un Psc, secondo Giovanelli, che interpreta correttamente le esigenze di insediamenti abitativi a Sassuolo, che non cementifica ma anzi recupera alla destinazione rurale parte del territorio, che si orienta soprattutto sulla riconversione degli insediamenti esistenti, che privilegia e incentiva tipi di costruzione rispettose dell’ambiente e attrezzate per il contenimento energetico, che prevede più servizi, infrastrutture e verde pubblico in molti quartieri della città. Il Psc conferma poi molte delle priorità da tempo note a Sassuolo: affronta compiutamente la destinazione futura della grande area Cisa Cerdisa fra Sassuolo e Fiorano, include la realizzazione della nuova Casa protetta nella zona di Salvarola, contempla la possibile unificazione delle due stazioni, conferma la bretella autostradale e riflette su una viabilità alternativa per san Michele.
Giovanelli ha anche ricordato che il lavoro di definizione dei parametri compiuto con il Psc dovrà trovare poi applicazione pratica con la grande sfida dei Poc, i Piani operativi comunali, sui quali si registra già un alto interesse dei privati e il primo dei quali dovrebbe andare all’approvazione in meno di un anno.
Giovanelli ha anche ricordato un impegno per arrivare a un’ulteriore semplificazione e omogeneizzazione del Rue con Fiorano e Maranello.
Infine ha fatto riferimento alle osservazioni al Piano inviate dalla cittadinanza, il 64 per cento delle quali sono state approvate o parzialmente approvate. Una chiara dimostrazione, ha detto il vicesindaco, di un piano aperto e non blindato, disponibile a recepire ogni indicazione migliorativa. Anche la discussione nelle commissioni e in consiglio comunale, ha concluso Giovanelli, per quanto ruvida in diversi momenti, è servita a portare l’attenzione della giunta su certi aspetti. Anche questi sono apporti per cui ringraziare.

A seguire l’ingegner Farina, il tecnico che ha seguito il piano in tutti questi anni, ha ribadito alcuni dei concetti principali alla base del documento.
Le osservazioni ricevute, ha spiegato fra l’altro Farina, non ci hanno indicato un disagio della cittadinanza di fronte al documento, ma piuttosto il sincero intento di apportare modifiche e miglioramenti per la qualità dello strumento.
Qualcuno, ha poi aggiunto Farina, ritiene un problema l’ampiezza di scelte, soluzioni e proposte contemplate dal piano, ma sono invece le sue ricchezze, l’apertura a molteplici soluzioni è fondamentali per un documento di programmazione urbanistica che per impostazione sceglie di coinvolgere i cittadini nella sfida per la definizione futura della città. Il piano ha l’ambizione di dare risposte a problemi spesso annosi di collocazione e destinazione di insediamenti e aree, di sviluppo sostenibile, con un’impostazione chiara e ferma, enunciata tecnicamente e non solo per dichiarazioni di intenti.

Chiuse le relazioni introduttive, è cominciata la discussione in consiglio comunale.
Il primo intervento è stato di Annalisa Sibani, Ds. La volontà di scrivere la parola definitiva per questo Psc di così lunga gestazione, ha detto, ha avuto parte importante nell’impegno politico che ho deciso di assumermi. Ripercorrendo la storia di questo territorio fin dagli anni Cinquanta appare ancora più evidente la necessità di pensare a una Sassuolo diversa per i prossimi cinquant’anni. Il Psc e il Rue per me sono il futuro, preferisco essere criticata in seguito per un piano approvato che per l’immobilismo.
Massimo Benedetti dell’Udc ha rilevato invece un piano inadeguato, che contempla lo sviluppo abitativo in un periodo di calo della popolazione residente, col probabile risultato di deprimere il mercato immobiliare. Inoltre Benedetti avrebbe preferito una diversa qualità abitativa, adatta a soddisfare le esigenze del ceto medio, fondamentale per la sopravvivenza della città. Positiva l’idea del miglioramento dal punto di vista del consumo energetico delle abitazioni, ma gli standard imposti, secondo il consigliere, determineranno aumenti elevati dei costi di costruzione e quindi dei prezzi delle case, mentre sarebbe stato necessario favorire un sistema di incentivi. La filosofia generale di eliminazione delle imprese dal tessuto urbano, è carente nell’individuazione invece di nuove aree per favorirne ulteriore sviluppo. Benedetti ha anche ricordato le difformità denunciate da Forza Italia su due diverse versioni del piano, deducendone anche un’eccessiva complessità delle regole di riferimento. Standard normativi troppo complessi e rigidi, ha spiegato, finiscono anche per deprimere la progettazione e favorire brutti insediamenti.
Per Gabriele Giovanardi del Gruppo Misto, Sassuolo deve riprendersi quel ruolo di avanguardia della produzione e della modernità che le appartiene. La serata di approvazione del Psc è chiaramente di epocale importanza, ha ricordato il consigliere, e la mancata approvazione del documento sarebbe un grave freno allo sviluppo. Giovanardi ha fatto notare l’assenza di componenti dei gruppi Democrazia è libertà la Margherita e Uniti per Sassuolo La Margherita. Ha poi ricordato il suo voto di astensione di un anno fa all’epoca dell’adozione del piano e rilevato aspetti positivi nel documento finale, tra cui un’attenzione particolare alla sostenibilità dello sviluppo. Esprimendo una valutazione generale positiva del documento il consigliere ha auspicato per il futuro, politiche di più ampio respiro soprattutto per gli insediamenti abitativi, da elaborare con i Comuni vicini, anche sull’altra sponda del Secchia.
Secondo Massimiliano Righi del gruppo Uniti per Sassuolo La Margherita, c’è stato un evidente cambiamento di clima dal momento dell’adozione a quello dell’approvazione. Prima c’era un’atmosfera pesante, non mancavano i dubbi e l’intero consiglio si sentiva gravato di una forte responsabilità. Ora invece sento interventi di apertura, che dopo 13 mesi di riflessione hanno un significato importante. Righi in qualità di presidente della Commissione urbanistica ha rilevato la generale impostazione costruttiva delle osservazioni portate dai cittadini e ricordato come l’amministrazione abbia saputo tenere conto di molte istanze provenienti in particolare dal mondo produttivo, accogliendo rilievi anche pesanti. La cementificazione paventata, ha spiegato Righi, non c’è, ma si punta invece alla riqualificazione delle aree. Ora, ha concluso Righi, si apre l’importante capitolo dei Poc, dove si fissano i veri diritti edificatori e si coinvolgono i privati nello sviluppo della città. Un’altra fase in cui tutti saranno chiamati a dare un contributo.
Claudia Severi di Forza Italia ha rilevato la correttezza degli atti forniti in questa occasione dall’ufficio di piano comunale, ringraziando per il completo e formale rispetto delle regole. Ha attribuito tanta correttezza anche al contributo fornito dalla Commissione controllo e garanzia, ma ricordato d’altra parte che il Rue e il Psc in approvazione continuano a suo parere ad essere viziati da illegittimità formale, per le discrepanze rilevate fra due versioni di testo, fornite ai consiglieri e depositate in Provincia. Trasparenza e rispetto delle regole, ha detto Severi, sono fondamentali e non esiste possibilità di una sanatoria surrettizia degli errori rilevati con l’approvazione del Psc. Ha ricordato che ogni consigliere si assumerà la sua parte di responsabilità nell’approvazione di un documento ritenuto viziato da illegittimità.
Rilevando l’assenza di diversi consiglieri della Margherita, Claudia Severi ha anche sottolineato come metà o più della città non sia da ritenere rappresentata da chi approva il Psc.
Dal punto di vista tecnico e pratico ha invece rilevato un piano che non soddisfa le esigenze del ceto medio ma che importa povertà e che presenta alcuni errori tecnici, a suo parere, tra cui la sezione insufficiente per il tracciato della bretella. E’ il risultato, ha concluso, di tanto lavoro affrettato, che finisce per comportare sbagli.
Nicola Caserta del Gruppo misto ha sostenuto che è iniziata, dopo l’adozione del Psc, una campagna denigratoria, che ha insinuato sospetti nei cittadini, che ha invitato alla presentazione di osservazioni fittizie per allungare i tempi e che ha avuto come sfondo la mancanza di un atteggiamento propositivo da parte dell’opposizione. Qualcuno, ha sostenuto Caserta, ha evidentemente viste deluse le sue aspettative, ma in realtà il Psc è un documento equilibrato ed efficace.
Luca Caselli di Alleanza Nazionale ha rilevato la complessità del Psc e ha anche riconosciuto un cambiamento di impostazione soprattutto a livello comunicativo e di confronto negli ultimi mesi, attribuendone il merito al vicesindaco Giovanelli. Ha espresso preoccupazione per un’impostazione generale del piano che a suo parere è destinata a generare altre situazioni difficili dal punto di vista abitativo e di ordine pubblico, simili a quelle vissute in via Adda, via San Pietro, via Circonvallazione. Un piano, ha aggiunto, che non porta valore alla città, che appare insufficiente nel suo miglioramento. Caselli ha inoltre sottolineato le difficoltà interne alla maggioranza, sostenendo che questo documento sarà probabilmente l’ultimo atto dell’attuale coalizione di governo della città.
In sede successiva di dichiarazione di voto Caselli ha dichiarato a nome del gruppo intero la scelta di astensione, motivata in particolare dall’importanza del documento e dalle aspettative di buona parte della cittadinanza.
Mario Vecchi dei Ds ha sottolineato i grandi progressi che il Psc permetterò di compiere in materia di programmazione ambientale e naturalistica. Ha citato gli articoli specifici richiamando la parte del documento che parla di Piano del verde e dotazioni ambientali e la necessità di formazione di un gruppo interdisciplinare demandato a questi compiti. E’ un tema necessario, grave e serio, ha concluso.
Claudio Lodesani dei Ds ha sottolineato le scelte positive in materia abitativa, grazie alla varietà di insediamenti concepiti, piccoli, medi e grandi in un mix abitativo che aiuterà a scongiurare il rischio di formazione di nuovi ghetti simili a quelli esistenti. Importante anche il 40% di edilizia convenzionata prevista e fondamentale quello che il consiglio saprà fare con l’approvazione dei Poc, dove si entrerà realmente nel merito dei parametri e della qualità dell’edilizia.
Lodesani ha sottolineato anche alcune criticità: una previsione di alloggi troppo alta in 15 anni, la scelta di intaccare parte del verde esistente, pur preservando e in parte destinando nuovamente a verde una parte importante del territorio.
Maria Cristina Vandelli del gruppo Uniti per Sassuolo La Margherita ha sottolineato l’importanza che il primo Poc affronti subito la questione di San Michele e in particolare la destinazione a servizi e infrastrutture di una parte centrale che il Psc ha già individuato e che è fondamentale per la vivibilità della frazione.
Mario Cardone del gruppo Misto ha sottolineato la lunga gestazione del piano e la condivisibile volontà di porre fine alle lungaggini con l’approvazione. Nel periodo dell’adozione, ha ricordato, si è rischiato di compromettere il rapporto fra il consiglio e l’esecutivo ma c’è stata apertura ai contributi politici alla formazione del Psc nelle sedi opportune. Oggi è possibile ritrovarsi almeno parzialmente nella filosofia del Piano, mantenendo l’idea e l’intenzione di agire in modo determinante nel momento della formazione dei Poc. Un rilievo alla giunta sulle necessità in alcuni momenti dell’iter di maggior chiarezza e trasparenza.
Ugo Liberi di Forza Italia ha sottolineato la scelta, a suo parere errata, dei nuovi insediamenti abitativi in una città in cui, ha riferito, l’85% vive in case proprie e non ha l’esigenza di nuove abitazioni. Non si capisce, ha detto, a quali parametri di crescita demografica ci si sia attenuti, si fanno ipotesi di sviluppo basate sul nulla.
Angioletto Usai per i Comunisti Italiani ha dichiarato la sua approvazione al Psc. Vigileremo in sede di Poc, ha aggiunto, con particolare attenzione all’ambiente, allo sviluppo, alla viabilità, al comparto Cisa Cerdisa. Le scelte abitative, ha detto Usai, ci soddisfano, chiediamo più edilizia popolare in zone ben definite.
Gian Francesco Menani della Lega Nord ha sottolineato come il Psc non preveda sufficiente sviluppo industriale, comporti aumenti dei costi di produzione, distribuisca in modo poco razionale la superficie edificabile. Ha chiesto soluzioni ad alcune questioni per le quali si è battuto, come la circonvallazione a Pontenuovo, la nuova viabilità di San Michele, le infrastrutture. Per quanto riguarda le incongruenze sottolineate da Claudia Severi, ha concluso, vorrei un parere ufficiale che certifichi la legittimità di questo Psc.
Secondo Ruggero Cavani dei Ds certe scelte fondamentali del Psc restano valide anche dopo dieci anni di gestazione. In particolare la scelta di favorire insediamenti industriali solo se votati all’innovazione, le iniziative di viabilità e edilizia. Ci sono, ha aggiunto, molti temi di grande modernità. Alcuni interventi di questa sera dimostrano la capacità di questa maggioranza di lavorare su percorsi condivisi negli aspetti concreti. Vedo positivamente le aperture che vengono dal Gruppo misto, negativamente l’assenza di parte della Margherita. Dal Psc si può partire a lavorare per una maggioranza che sia più solida all’appuntamento con le prossime decisioni importanti, come assestamento di bilancio 2007 e preventivo 2008.

A molte delle osservazioni formulate ha risposto il vicesindaco Giovanelli.
La scelta abitativa, ha spiegato, non è fatta in funzione di un aumento demografico ma delle mutate esigenze della famiglia, spesso di dimensioni più ridotte e con meno possibilità economiche rispetto alle case esistenti. Dobbiamo intercettare questi nuovi bisogni, favorire l’insediamento decoroso per i cittadini di domani, anche se c’è bisogno più in generale di una politica nazionale che favorisca acquisto e affitto.
La qualità in particolare dal punto di vista del contenimento energetico delle case future verrà favorita con incentivi e consentirà di ammortizzare con risparmi concreti l’eventuale aumento dei costi di costruzione.
Non è vero, ha aggiunto Giovanelli, che non c’è attenzione per l’imprenditoria, che in questa zona e anche grazie a queste forze politiche è cresciuta fino ai livelli attuali. Non abbiamo tolto spazi, ne abbiamo aggiunti ma con attenzione alla qualità, pensando anche a imprese non strettamente ed esclusivamente collegate alla ceramica. In generale va vista positivamente la grande attenzione alla riqualificazione delle aree.

Sulla questione formale Giovanelli ha ribadito la correttezza dell’iter, ha ricordato gli emendamenti proposti in consiglio che all’epoca dell’adozione hanno sanato le correzioni solo formali al documento. Non ci sono differenze, ha ribadito, fra il testo emendato e quello depositato in Provincia. I cittadini hanno fatto osservazioni solo sul piano legittimo.
A livello di impostazione, ha concluso, in tutti gli ambiti abbiamo cercato di far andare d’accordo due esigenze: l’interesse pubblico prima di tutto, la fattibilità degli interventi poi.

A concludere gli interventi è stato il sindaco Pattuzzi, che ha ammesso la difficoltà di governare con una maggioranza numericamente ristretta, ma abbiamo il dovere di proseguire, ha aggiunto, in base al mandato democraticamente ricevuto dagli elettori. L’atto è legittimo, ha ribadito, le correzioni apportate non provocano alcun danno alla comunità, avremmo preferito più interventi nel merito, osservazioni e controproposte. Con questo Psc mettiamo un punto fermo importante sul futuro.
Non diamo assolutamente possibilità di sviluppo a nuove via Adda e via San Pietro. Abbiamo dimezzato gli indici di edificabilità, in particolare negli ambiti di riqualificazione.
Pattuzzi ha anche rivolto un segnale di apprezzamento alle posizioni assunte dai consiglieri del Gruppo Misto.

In sede di dichiarazione di voto Claudia Severi di Forza Italia ha dichiarato l’uscita sua e del suo gruppo dalla sala consiliare per protesta.
E’ intervenuto solo in questa fase invece Fulvio Bonvicini, del gruppo Uniti per Sassuolo La Margherita. Chiedo rispetto, ha detto, per i consiglieri della Margherita presenti che non vengono considerati con i continui richiami agli assenti. Sul Psc non vedo nessuna cementificazione, chiedo invece più amore per la città. Sassuolo ha già mostrato miglioramenti significativi negli ultimi anni. La questione abitativa andrebbe affrontata anche con il coinvolgimento maggiore dei Comuni limitrofi. Infine Bonvicini ha rivolto un plauso alla maturità politica dei consiglieri del Gruppo Misto.

In sede di votazione le controdeduzioni al Piano Strutturale Comunale e successiva approvazione hanno ottenuto il voto positivo di Sindaco, Ds, Comunisti italiani, Gruppo Misto, Uniti per Sassuolo La Margherita. Contrari al Piano Udc e Lega Nord.
Astenuta Alleanza Nazionale. Il gruppo di Forza Italia e il consigliere Ds Roberta Cavazzutti non hanno partecipato al voto.

La votazione successiva, controdeduzioni e approvazione del Regolamento Urbanistico Edilizio ha visto prevalere il sì con i voti di Sindaco, Ds (con il rientro del consigliere Cavazzuti), Comunisti Italiani, Gruppo Misto, Uniti per Sassuolo La Margherita. Contrari Udc e Lega Nord. Astenuta Alleanza Nazionale. Forza Italia non ha partecipato al voto.

Il Piano Strutturale Comunale e il Regolamento Urbanistico Edilizio del Comune di Sassuolo sono stati approvati.